Holding period non interrotto dalla trasformazione della società
di Fabio LanduzziNella recente risposta n. 70 pubblicata dall’Agenzia delle Entrate ad un’istanza di interpello viene affrontata la questione del computo del c.d. “holding period”, come noto rilevante quale condizione temporale per la qualificazione della partecipazione ai fini della c.d. participation exemption (Pex) di cui all’articolo 87, comma 1, lett. a), Tuir, nel caso di trasformazione societaria del soggetto titolare della partecipazione.
In particolare, nel caso di specie, la società che possedeva la partecipazione oggetto di cessione plusvalente era stata oggetto di due trasformazioni: la prima, omogenea regressiva da Srl a Snc; la seconda, omogenea progressiva, da Snc a Srl.
Ci si domandava perciò se tali operazioni potessero avere effetti interruttivi sul decorso dell’holding period rilevante ai fini Pex, stante il fatto che l’Amministrazione Finanziaria non aveva esplicitamente trattato il caso della trasformazione nella circolare 36/E/2004.
La risposta fornita dall’Agenzia della Entrate valorizza appropriatamente il principio di neutralità e di continuità dei valori che caratterizzano tale operazione straordinaria; mutuando perciò gli stessi principi affermati per i casi della fusione e della scissione, nonché per il conferimento neutrale ex articolo 176 Tuir, anche per la trasformazione societaria, l’Amministrazione conclude affermando che detta operazione non produce fenomeni interruttivi nel periodo di possesso della partecipazione, il quale potrà essere perciò computato tenendo conto del periodo che è maturato in capo al soggetto sia ante, che post, trasformazione.
Come noto, il requisito dell’holding period si assume con riferimento al primo giorno del dodicesimo mese precedente a quello in cui è avvenuta la cessione, sì che occorre prestare attenzione in caso di possesso della partecipazione ceduta che sia di poco più di un anno, in quanto l’anzidetta tecnica di misurazione del periodo di possesso può presentare qualche insidia.
Per le partecipazioni in società neocostituite vale in ogni caso l’holding period, salvo il caso in cui si tratti di partecipazioni in società costituite per effetto di fusioni, scissioni o conferimenti di azienda ex articolo 176 Tuir.
Quanto alla maturazione dell’holding period, l’Agenzia delle Entrate ebbe modo di chiarire, nella circolare 7/E/2013, che tale periodo non è interrotto da contratti che, pur avendo oggetto la disposizione della partecipazione, abbiano esclusivamente una funzione di garanzia, come avviene nel caso della costituzione in pegno di azioni o quote sociali, ove manca appunto un trasferimento della partecipazione stessa.
Ritornando al caso della trasformazione, positivamente risolto dall’Agenzia delle Entrate nella risposta in commento, come premesso, la ratio della soluzione indicata si pone in continuità con la posizione assunta con riguardo alle altre operazioni straordinarie neutrali quali fusione, scissione e conferimento di azienda neutrale ex articolo 176 Tuir.
Proprio con riguardo al conferimento, occorre prestare attenzione, in quanto la non interruzione dell’holding period si ha nel caso in cui oggetto dell’apporto sia un’azienda (o un ramo di azienda), in quanto l’operazione si compie in condizioni di neutralità necessaria ex articolo 176 Tuir.
Diversamente, laddove il conferimento abbia per oggetto la sola partecipazione e rientri nel campo di applicazione dell’articolo 175 Tuir, benché sia in questa circostanza prevista una particolare disciplina di “controllo” del valore di realizzo della partecipazione, stante la natura essenzialmente realizzativa dell’operazione, il periodo di possesso si interrompe con il conferimento; in altre parole, la conferitaria non potrà tenere conto del periodo maturato in capo alla conferente nel misurare il proprio holding period.