17 Gennaio 2015

I nuovi principi di revisione italiani

di Andrea Soprani
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Sono trascorsi 5 anni dall’introduzione nel nostro ordinamento della revisione legale dei conti, senza che fosse stata posta una parola definitiva su quali fossero i principi di revisione da applicare nello svolgimento dell’incarico o, meglio, senza che i principi di revisione fossero considerati, in maniera condivisibile da tutti, gli standard di riferimento per l’esecuzione di revisione legale ai sensi del D. Lgs n. 39/2010.

Tale difformità di opinioni discendeva anche dal fatto che in Italia esistevano dei principi di revisione emanati dagli allora Consigli nazionali dei dottori commercialisti e dei ragionieri che, seppur non recependo integralmente i principi di revisione internazionali allora in vigore, sono stati i principi di riferimento per lo svolgimento delle revisioni delle società quotate, essendo stati recepiti dall’allora vigente art. 162 del TUF. Tuttavia il CNDCEC aveva ribadito che questi principi, non essendo stati approvati sulla base di una convenzione così come definita dall’art. 11 del citato D. Lgs. n. 39/2010, non avevano nessuna valenza giuridica obbligatoria, ma dovevamo essere considerati solo come principi professionali di svolgimento dell’attività di revisione degli enti non di interesse pubblico.

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