- il focus: necessario per distinguersi rispetto all’informazione che viene proposta main stream. Le nuove tendenze dell’informazione guardano alle nicchie e ai target ben definiti.
- la qualità: fondamentale per costruire fiducia e credibilità nei lettori. Fino a qui, la qualità non è sempre stata rispettata. Ora occorre farlo.
Prima vengono identificate con chiarezza le esigenze del proprio pubblico e prima è possibile iniziare a produrre contenuti specifici. Ricordando sempre, sottolinea Shishkin, di puntare su creatività, strategia e coerenza. Per rendere tutto più chiaro, il concetto è: creare contenuti utili per i nostri lettori e le nostre lettrici partendo dall’ascolto. La sfida vera del giornalismo, infatti, è quella di smettere di predicare e concentrarsi sull’ascolto. È così che si possono intercettare necessità ed esigenze del pubblico.
Anche Corinne Podger, direttore della The Digital Skills Agency, porta l’attenzione sui lettori e sulle lettrici. Dal canto suo afferma che nel 2022 si comincerà a smettere di chiamarli “pubblico” per cominciare a chiamarli “comunità”. Un cambiamento molto forte che fa percepire il cambio di rotta rispetto a come oggi si muove l’informazione.
«Osservo due grandi gruppi di redazioni – afferma Podger –
quelle che interagiscono attivamente
e consultano i lettori prima di produrre
su contenuti, formati e prodotti
e quelle che ancora non lo fanno».
Chi ha la meglio? I primi naturalmente. Sono loro, infatti, a creare una forte relazione di fiducia con il pubblico.
Mettendo a fuoco queste considerazioni emerge un concetto su cui si basa il giornalismo costruttivo che sostengo: occorre tornare al senso di giornalismo come servizio pubblico. Questo significa, semplicemente, rispondere alle esigenze della comunità. In pratica, significa cambiare punto di vista prima di mettersi al lavoro per produrre notizie.