Narra di un bambino che è entrato in mondo di solitudine e che, proprio come l’autore, arrossiva ad ogni domanda. Antoine è pilota d’aereo così come il Piccolo Principe, che vola di pianeta in pianeta. Incontra una volta l’uomo d’affari ricco e avido, poi l’uomo che voleva controllare tutto, il geografo, l’uomo che accendeva i lampioni, il vanitoso che pensava solo a sé, il mercante e il re per il quale tutti gli altri sono sudditi.
Ogni pianeta rappresenta un modo di essere.
Ognuno di questi verte sul pensare a sé stessi ed a come trarre vantaggio e profitto dalle cose. Eccezion fatta per l’ubriacone che, ahimè, deve invece bere per dimenticare la vergogna di bere.
Il personaggio più importante, tuttavia, per il Piccolo Principe non è il suo pianeta, per la precisione l’asteroide B 612 (perché se non gli dai un nome, gli adulti potrebbero credere che non esista!) ma è la sua rosa.
La cura e la custodisce gelosamente, sapendo di non essere capace di dimenticarla, nonostante le sue spine o quando lasciò il suo pianeta per andare in cerca di un amico, anche uno solo.
Tutto è così impalpabilmente semplificato dalle riflessioni del Piccolo Principe davanti agli eventi. Questo bambino, che è spesso frustrato dall’incapacità di un adulto di rispondere a semplici domande e di vedere un elefante dentro a un serpente, scambiandolo per un cappello, ci insegna a guardare dentro le cose, a vedere oltre.
Un libro che costa troppo poco per il valore che porta in sé. A dirla tutta, al prezzo di uno dei tantissimi libri che trovi sugli scaffali delle librerie, potresti comprare 4 copie de Il Piccolo Principe. Il mio consiglio è di comprarne quattro e regala le altre 3. È troppo importante per non leggerlo e ancor di più per non regalarlo!
In ogni paragrafo, in ogni storia, è racchiusa la dolcezza dell’innocenza. Di quei gesti che tutti vorremmo ma di cui spesso non siamo capaci.
“Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi;
scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando,
io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti!”.
Sali con me sull’aeroplano di Antoine De Saint-Exupéry e leggi la recensione completa!
Mi auguro che prima o poi Il Piccolo Principe sia introdotto come testo nelle scuole primarie e secondarie. I suoi insegnamenti, semplici e capaci di profondità inimmaginabili, sono racchiusi in poco meno di cento pagine. 
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