9 Maggio 2016

Il quadro RW tra monitoraggio e patrimoniali

di Maurizio Tozzi – Comitato Scientifico Master Breve 365
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La detenzione di capitali all’estero obbliga, in diverse circostanze, a procedere al c.d. “monitoraggio” da espletare, ai sensi dell’articolo 4 del Decreto Legge 28 giugno 1990, n. 167, mediante la compilazione dello specifico quadro RW della dichiarazione dei redditi. La compilazione di detto prospetto ha subito rilevanti modifiche a decorrere da Unico 2014, la prima delle quali riguardante l’accorpamento delle informazioni anche in ordine alla liquidazione delle imposte IVIE e IVAFE.

Se gli aspetti generali sono noti, qualche spunto di riflessione in più si rende necessario per rammentare alcune particolarità, sia sul piano soggettivo che oggettivo. Circa l’obbligo compilativo, è noto che generalmente l’adempimento riguarda i soggetti persone fisiche che posseggono gli investimenti esteri, anche in qualità di “titolari effettivi”. Interessati alla compilazione sono inoltre gli enti non commerciali, le società semplici e le associazioni professionali. Gli obbligati, non è mai tardi per ricordarlo, sono tutti i soggetti residenti in Italia, dunque anche gli stranieri che ormai si sono ivi radicati. Sono esonerati, invece, coloro (anche italiani) che per la maggior parte del periodo d’imposta sono risultati non residenti. In relazione alle persone fisiche poi non viene operata nessuna distinzione essendo obbligati:

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