26 Settembre 2023

Il ravvedimento dei versamenti omessi guarda all’originaria scadenza

di Francesco Paolo Fabbri
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La scheda di FISCOPRATICO

La “campagna dichiarativa 2023”, ossia quella relativa ai modelli Redditi per il periodo d’imposta 2022, è stata contraddistinta da notevoli malumori riguardanti la mancata ulteriore proroga rispetto a quella che è stata accordata, ai c.d. soggetti ISA, con lo spostamento dei versamenti al 20.7.2023. Si ricorda, infatti, che la L. 87/2023, di conversione del “Decreto Omnibus” (D.L. 51/2023), ha dato la possibilità di beneficiare del differimento del termine di pagamento delle imposte dovute a saldo per il 2022 e a titolo di primo acconto per il 2023, ai contribuenti che esercitano attività soggette alla presentazione dei modelli ISA, compresi quelli che applicano il regime forfettario o che partecipano a società di persone. Nello specifico, per tali soggetti, i termini di versamento delle imposte risultano essere stati i seguenti:

  • 20.07.2023, in luogo del precedente 30.6.2023, senza alcuna maggiorazione;
  • 31.07.2023 (in quanto il giorno 30 cade di domenica), con l’aggiunta di 30 giorni rispetto alla medesima scadenza iniziale di fine giugno, con la maggiorazione dello 0,40%.
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