Il riaddebito spese tra professionisti nel regime forfettario
di Fabio PauselliIl nuovo regime forfettario porta con sé moltissime novità e criticità che, man mano, emergono nell’applicarlo ai vari casi di studio. La forfettizzazione del reddito può favorire quei professionisti che hanno pochissimi costi e che fatturano, principalmente, a un unico committente (il classico caso è il professionista che fattura allo studio associato o al titolare di studio). In questi casi, conti alla mano, il 22% di costi potrebbe rappresentare un ottimo “bonus”, considerando che questi:
- non devono essere dimostrati, così come avviene nella classica determinazione analitica del reddito;
- non soggiacciono a limitazioni, così come succede per i costi relativi a beni e/o servizi ad uso promiscuo;
- sono sempre inerenti, intendendosi con questo che non potranno mai essere contestati circa la loro inerenza o meno con l’attività svolta.
Per ciò che concerne l’erario, sarebbe da valutare se il (presunto) vantaggio in termini di “cassa” nell’istituire un regime forfettario non venga vanificato, poi, da una mancata emersione generale di ricavi, considerato che la vasta platea dei forfettari, rispetto ai vecchi minimi, non dovrà preoccuparsi né di documentare i propri costi né di dover procedere ad un calcolo analitico del reddito. Sul fronte contribuente, invece, alcune casistiche meritano di essere analizzate con accortezza, al fine di non trovarsi impreparati nell’applicare il nuovo regime forfettario.






24 Maggio 2019 a 12:42
Spett.le EUROCONFERENCE,
si chiede di conoscere un vostro parere in merito al rimborso delle spese camerali (bolli e diritti della Camera di Commercio) sostenute da un professionista nel REGIME FORFETTARIO (Legge 190/2014) durante l’espletamento di pratiche camerali per conto dei propri clienti: come sapete, ogni qual volta si deposita una pratica tramite la piattaforma StarWEB, al professionista incaricato vengono addebitati DIRITTI & BOLLI variabili in base alla tipologia di pratica depositata. Ad esempio l’APERTURA DI UNITA’ LOCALE sconta DIRITTI per €30,00 che vengono addebitati direttamente al professionista incaricato: tali spese, sebbene intestate al professionista che invia la pratica (c.d. utente TELEMACO), sono inequivocabilmente riconducibili al cliente per il quale la pratica viene svolta.
In sede di emissione di PARCELLA PROFESSIONALE, tali spese vengono rimborsate al professionista come ESCLUSE ex ART.15…può ritenersi corretto questo modus operandi?
9 Novembre 2019 a 18:52
Ciao Francesco.
Hai poi trovato la risposta al tuo quesito?
Grazie.