11 Febbraio 2015

Il rischio di revisione

di Andrea Soprani
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Gli attuali principi di revisione si caratterizzano per un approccio alla revisione basato sulla identificazione e valutazione dei rischi che il bilancio sia inficiato da errori significativi e dalla individuazione e svolgimento di procedure di revisione idonee a fronteggiare tali rischi. Si tratta quindi di un approccio alla revisione risk based che si contrappone al precedente approccio seguito dai vecchi principi di revisione italiani, che erano invece incentrati sulle procedure di revisione da applicare sulle singole poste di bilancio.

L’approccio della revisione commisurato al rischio, implica che la natura, l’estensione e la tempistica delle procedure di revisione dipendono dalle specifiche circostanze in cui la revisione si svolge.

La revisione legale non è e non può essere intesa come l’applicazione di liste predefinite di controlli validi per qualunque tipo d’impresa, né tantomeno immutabili a seconda della voce di bilancio esaminata. Il revisore dovrà invece disporre di una ampia lista di potenziali controlli, una sorta di “cassetta degli attrezzi”, dalla quale dovrà selezionare le procedure di revisione più appropriate per ogni circostanza, procedure che, comunque, non potranno limitarsi all’esame di documenti comprovanti il saldo della voce a bilancio, ma dovranno necessariamente svolgere indagini ed acquisire informazioni sulla società e l’ambiente in cui essa opera, sul suo sistema di controllo interno e su quant’altro consenta al revisore di apprezzare i rischi dell’incarico.

Cos’è dunque il rischio di revisione?

Il rischio di revisione consiste nell’eventualità che il revisore possa, ovviamente inconsapevolmente, non tener conto, in modo adeguato, nell’espressione del proprio giudizio professionale sul bilancio, di errori significativi o di frodi che lo inficiano. Il rischio di revisione appare, dunque, immanente e non del tutto eliminabile. Nell’attuale set di principi di revisione, la pianificazione dell’attività diviene il momento centrale nel quale il livello del rischio viene conosciuto, accettato e fronteggiato. Il rischio di revisione viene distinto in tre principali categorie o componenti:

  • rischio intrinseco”: inteso come la oggettiva possibilità che un saldo di un conto o di una classe di operazioni (per la loro natura intrinseca) possa essere inesatto e quindi generare, singolarmente o aggregati ad altri saldi di conti o classi di operazioni, inesattezze significative in bilancio;
  • rischio di controllo”: inteso come possibilità che il sistema contabile e di controllo interno non prevenga e/o non individui e corregga tempestivamente un errore che potrebbe verificarsi in un conto o in una classe di operazioni;
  • rischio di individuazione”: inteso come oggettivo rischio che le verifiche pianificate ed eseguite dal revisore non evidenzino un’inesattezza significativa, individualmente considerata o aggregata ad altre inesattezze, presente in un saldo di un conto o in una classe di operazioni.

La pianificazione del lavoro, e le scelte conseguenti che da tale pianificazione derivano, hanno l’obiettivo principale di individuare le componenti di rischio sulla società oggetto di revisione e, di selezionare quali siano le verifiche più adatte per limitare il rischio di revisione e, quindi, per fornire al revisore una ragionevole certezza di giungere alla emissione di un giudizio corretto sul bilancio.

Per determinare il rischio di revisione bisogna innanzitutto capire qual è l’universo dei rischi a cui è soggetta la società, quindi individuare quelli che possono, anche solo potenzialmente, avere un riflesso contabile, e poi valutare la capacità del sistema di controllo interno aziendale di prevenire o individuare tempestivamente gli effetti di questi rischi, e, da ultimo, di pianificare tutte quelle verifiche sul sistema di controllo interno e/o sui saldi di bilancio che consentano al revisore di concludere che il rischio di revisione si è ridotto ad un livello ragionevolmente basso che consenta di rassicurare i terzi che il bilancio, nel suo complesso, non contiene errori significativi.

La professionalità del revisore nell’individuare i potenziali rischi e nel giudicare l’adeguatezza del sistema di controllo interno rappresenta un prerequisito indispensabile per il processo di prevenzione, individuazione e correzione di tali rischi.

Rimandiamo pertanto ad un prossimo contributo l’approfondimento del rischio intrinseco e del rischio di controllo.