Imprenditorialità: le competenze necessarie
di Luisa Capitanio – Imprenditrice, consulente di strategia e organizzazione per PMIViviamo in un Paese che è parte di un continente dove tutti i mercati sono più o meno maturi: abbiamo di tutto e anche di più e con un click riusciamo a procurarci qualsiasi cosa a qualsivoglia prezzo. Diventa quindi difficile proporsi con prodotti e/o servizi davvero innovativi.
Ma a volte l’innovazione sta dietro l’angolo ed è per questo che la prima tra le competenze imprenditoriali necessarie è la creatività, il saper guardare le cose con occhi nuovi e ragionando fuori dagli schemi. Essere disruptive (cioè dirompenti, rivoluzionari, pronti a stravolgere un modello di business preesistente dandone una interpretazione tutta nuova) aiuta a distinguersi e differenziarsi.
Quali altre competenze imprenditoriali, oltre alla creatività, sono ritenute necessarie per intraprendere con successo?
Proviamo ad elencarle:
- farsi e farsi fare domande scomode, guardare alla propria idea con occhio critico. Essere troppo innamorati del proprio progetto è rischioso. Aprirsi all’auto-critica o chiedere punti di vista di altri aiuta ad affinare la proposta di valore e riduce il rischio di insuccesso.
- assumersi rischi in modo calcolato redigendo un Business Plan e definire gli obiettivi, in termini di risorse da impiegare (economico-finanziarie, fisiche, temporali), di risultati da raggiungere, di mercati da esplorare, di clienti da conquistare.
- essere flessibili: se la realtà si presenta diversa dallo scenario immaginato, è importante gestire le complessità e modificare il percorso del progetto, adeguandosi alle richieste del mercato.
- fare rete: cercare occasioni per costruire relazioni di valore, uscire dalla propria realtà e confrontarsi con altri imprenditori e professionisti, permette di dare nuovi significati al progetto imprenditoriale e crea opportunità di collaborazione e co-creazione.
- saper coinvolgere chiunque possa essere utile a far decollare il progetto: collaboratori, partner, fornitori, clienti hanno bisogno di comprendere lo scopo e farlo proprio, innamorarsene.
- confidare nelle proprie capacità, fidarsi e affidarsi. Buttare il cuore oltre l’ostacolo, sapendo che non si sa mai abbastanza, che c’è sempre da imparare, ma che si impara facendo.
- essere pronti a imparare dalle esperienze: analizzare ciò che di negativo è capitato, cogliere gli spunti di miglioramento e attivarsi per cambiare sono elementi indispensabili per fare meglio.
Alla base di tutto, l’etica. Sapere che cosa è giusto fare per generare del bene individuale e collettivo. E tradurla in azioni coerenti, quotidiane che portino al raggiungimento di risultati concreti.