Imprenditorialità: quali le competenze più ricercate
di Luisa Capitanio – Imprenditrice, consulente di strategia e organizzazione per PMIDesideri realizzarti mettendo in pista un progetto tuo e poi ti blocchi per la paura di non avere quegli elementi distintivi e necessari per fare impresa.
Una paura che viene ulteriormente ingigantita da altre paure: quella del fallimento e quella del giudizio, che impediscono spesso la nascita di idee imprenditoriali davvero interessanti e innovative.
Nel nostro Paese, intraprendere è una scelta davvero coraggiosa. Non solo per la componente del rischio, dalla quale non ci si può esimere, ma anche per le complessità burocratiche, amministrative e normative che rendono tutto più difficile e fanno venire dei gran mal di testa.
Ma quando il sogno è grande, il desiderio di lasciare un segno del proprio passaggio in questo mondo, la voglia di fare stare meglio le persone e l’aspirazione di realizzare sé stessi, le paure e le avversità diventano sfide.
EntreComp, il quadro di riferimento dell’UE per le competenze dell’imprenditorialità,
spiega che “imprenditorialità è far fiorire nuove idee
e lavorare sulle opportunità, generando valore per gli altri.”
Non solo una sfida, dunque, ma anche una missione che si porta appresso un bel bagaglio di qualità e competenze strategiche. Vediamole:
- Avere iniziativa. La capacità di tradurre l’idea in azioni che, una dopo l’altra, danno forma al progetto.
- Attivare l’innovazione. Fare innovazione non significa creare qualcosa che non esisteva prima, ma dare una connotazione di unicità e distinzione al proprio progetto rispetto ai competitor di riferimento.
- Pianificare la crescita del progetto definendo gli obiettivi di avanzamento, i momenti di verifica e gli indicatori di misurazione.
- Assumersi il rischio. Farlo però in modo misurato. Cioè, come dicevano i nostri nonni, non fare il passo più lungo della gamba. Significa definire quanto si intende investire nel progetto, il piano d’azione che dovrà portare ai risultati attesi e prevedere una o più strategie di uscita, a seconda degli scenari immaginati.
- Non fermarsi davanti alle difficoltà. Perseverare e tenere duro, affrontando le criticità che irrimediabilmente si insinuano nel cammino di ogni imprenditore. Ottimismo e ricerca di soluzioni rendono ogni difficoltà una sfida e il loro superamento accresce l’autostima e potenzia la resilienza.
- Rivedere la strategia. Se il progetto avviato non si dimostra di successo, in tutto o in parte, la capacità di ridefinirlo mantenendo una giusta distanza emotiva.
E come dice Simon Sinek, avere chiaro lo scopo, il perché profondo che ci ha fatto innamorare del progetto e ci ha indotto a scendere nell’arena competitiva.