In arrivo 220mila inviti a chi non ha presentato la dichiarazione
di Laura MazzolaL’Agenzia delle entrate, con due Comunicati stampa datati 20 e 19 ottobre, ha reso noto il successo ottenuto grazie al modello 730 precompilato e ai dati trasmessi dai datori di lavoro e dagli enti previdenziali: riuscire ad inviare ai contribuenti, tramite posta, l’invito alla verifica della propria posizione ed eventualmente a porvi rimedio.
Così, in questi giorni 220mila contribuenti, che, pur avendo percepito più redditi da lavoro dipendente o da pensione da diversi istituti, non hanno effettuato il conguaglio delle imposte, verranno raggiunti da un invito a presentare la dichiarazione dei redditi, prima che l’Amministrazione finanziaria effettui dei controlli.
L’oggetto di dette lettere non è, quindi, come chiarito nel Comunicato di ieri, l’”avviso bonario” per la verifica di errori nei 730 precompilati o l’effettuazione di controlli; al contrario, si tratta di inviti a presentare il modello Unico – persone fisiche per quei contribuenti che, pur avendo percepito più redditi, non hanno ancora provveduto all’invio per il periodo d’imposta 2014.
In questo modo i contribuenti possono, entro novanta giorni dalla scadenza ordinaria del 30 settembre (29 dicembre 2015), beneficiare del ravvedimento operoso e di una significativa riduzione delle sanzioni dovute per la tardiva presentazione della dichiarazione (da 258 a 1.032 euro, aumentabile fino al doppio nei confronti dei soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili) e per gli eventuali versamenti.
In merito si ricorda che i contribuenti possono evitare tale sanzione se, entro lo stesso termine di 90 giorni, versano spontaneamente una sanzione ridotta (25 euro, pari a 1/10 di 258 euro).
Va, inoltre, ricordato che la violazione, connessa alla tardiva presentazione della dichiarazione telematica, è punita in capo agli intermediari con la sanzione minima di 516 euro. Pertanto, il ravvedimento relativo alla tardiva trasmissione telematica può essere sanato dall’intermediario, entro 90 giorni dal termine ordinario, con il versamento di 51 euro (sanzione minima di 516 euro ridotta a 1/10).
Riassumendo, l’Agenzia delle entrate offre la possibilità ai contribuenti, che hanno percepito più redditi (senza conguaglio) e che non hanno ancora provveduto alla presentazione della dichiarazione, di poter rimediare in tempo senza incorrere in controlli futuri.
In questo modo l’Amministrazione finanziaria ha cambiato la strategia di contrasto all’evasione fiscale, basando il rapporto con i contribuenti sui principi di trasparenza e collaborazione, previsti già da anni all’interno dello “Statuto dei diritti del contribuente”.
I contribuenti che intendono ricevere maggiori informazioni e assistenza alla compilazione del modello Unico possono rivolgersi direttamente agli uffici territoriali dell’Agenzia delle entrate, tramite l’accesso al sito internet o al call center.