7 Aprile 2015

Internet è uscito dai computer

di TeamSystem
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Supponiamo di fare un gioco, di quelli dove si dice una parola e, per associazione di idee, ne viene in mente un’altra. Ebbene, se dicessimo “Internet”, molti di noi certamente penserebbero a “Computer”, il che sarebbe assolutamente normale, poiché fino a non molto tempo fa siamo stati abituati ad accedere a Internet proprio attraverso lo schermo di un PC. Poi si sono diffusi gli smartphone e i tablet, ma proprio quando pensavamo di essere arrivati al massimo, qualcuno rivela che siamo ancora solo all’inizio.

 

Internet delle cose

Quello che ci aspetta da qui ai prossimi anni è una nuova rivoluzione tecnologica, ancora una volta causata dal Web. Si chiama Internet delle cose, o Internet of things, e riguarda la Rete che uscirà dai computer per entrare in tutti gli oggetti di uso quotidiano a un livello che nemmeno possiamo immaginare. Internet farà talmente parte della nostra vita di tutti i giorni che nemmeno la vedremo. È qualcosa che sta già accadendo, ma fa ancora più impressione se a dirlo è qualcuno come Eric Schmidt. Questo signore altri non è che il numero uno di Google e poche settimane fa ha affermato che Internet, così come la conosciamo oggi, è destinata a scomparire. Questo non significa che non ci sarà più, intendiamoci, ma solo che troverà nuovi spazi e pur essendo sempre più intorno a noi, faticheremo a rendercene conto.

 

Cosa significa tutto questo, in pratica?

Tutto parte da un semplice presupposto: quando un oggetto si collega a Internet, può accedere a un’infinità d’informazioni. Immaginiamo, per esempio, la nostra sveglia sul comodino che suona ogni mattina alle sette. Collegandosi a Internet e potendo contare sulle informazioni in tempo reale su traffico e meteo, l’ora della sveglia può anticipare o ritardare di conseguenza, questo senza che noi ce ne dobbiamo preoccupare. C’è bel tempo e poco traffico? Ci regalerà mezz’ora di sonno in più, viceversa in caso di pioggia e con la segnalazione di code e interruzioni, ci sveglierà prima. L’Osservatorio del Politecnico di Milano ha compilato una classificazione dei possibili usi di Internet delle cose, che vanno dal controllo a distanza del riscaldamento di un condominio alla regolazione dei semafori in base al traffico. Dai trasporti fino alla sanità, dove un contenitore per i farmaci può ricordarci che è ora di prendere una pillola. 

 

Un domani da scoprire

Internet delle cose non è qualcosa di lontano nel tempo: anzi, sta già accadendo! Pensiamo, per esempio, ai telefoni e ai televisori smart. Il Web, soprattutto, sta diventando qualcosa da indossare. Per ora parliamo di invenzioni come i Google Glass, che utilizzano la cosiddetta “realtà aumentata” proiettando informazioni davanti ai nostri occhi, ma anche dei braccialetti pensati per chi fa attività fisica, che raccolgono dati mentre si corre, o i moderni smart watch, gli orologi connessi a Internet. Insomma, come per tutti i cambiamenti, anche questo potrà sembrare allarmante, soprattutto perché sta accadendo a ritmi incredibili. In futuro, però, non potremo più farne a meno e considerando i tanti benefici cui ci abitueremo velocemente, forse non è per niente detto che sia un male…