Internet delle cose
Quello che ci aspetta da qui ai prossimi anni è una nuova rivoluzione tecnologica, ancora una volta causata dal Web. Si chiama Internet delle cose, o Internet of things, e riguarda la Rete che uscirà dai computer per entrare in tutti gli oggetti di uso quotidiano a un livello che nemmeno possiamo immaginare. Internet farà talmente parte della nostra vita di tutti i giorni che nemmeno la vedremo. È qualcosa che sta già accadendo, ma fa ancora più impressione se a dirlo è qualcuno come Eric Schmidt. Questo signore altri non è che il numero uno di Google e poche settimane fa ha affermato che Internet, così come la conosciamo oggi, è destinata a scomparire. Questo non significa che non ci sarà più, intendiamoci, ma solo che troverà nuovi spazi e pur essendo sempre più intorno a noi, faticheremo a rendercene conto.
Cosa significa tutto questo, in pratica?
Tutto parte da un semplice presupposto: quando un oggetto si collega a Internet, può accedere a un’infinità d’informazioni. Immaginiamo, per esempio, la nostra sveglia sul comodino che suona ogni mattina alle sette. Collegandosi a Internet e potendo contare sulle informazioni in tempo reale su traffico e meteo, l’ora della sveglia può anticipare o ritardare di conseguenza, questo senza che noi ce ne dobbiamo preoccupare. C’è bel tempo e poco traffico? Ci regalerà mezz’ora di sonno in più, viceversa in caso di pioggia e con la segnalazione di code e interruzioni, ci sveglierà prima. L’Osservatorio del Politecnico di Milano ha compilato una classificazione dei possibili usi di Internet delle cose, che vanno dal controllo a distanza del riscaldamento di un condominio alla regolazione dei semafori in base al traffico. Dai trasporti fino alla sanità, dove un contenitore per i farmaci può ricordarci che è ora di prendere una pillola.
Un domani da scoprire
Internet delle cose non è qualcosa di lontano nel tempo: anzi, sta già accadendo! Pensiamo, per esempio, ai telefoni e ai televisori smart. Il Web, soprattutto, sta diventando qualcosa da indossare. Per ora parliamo di invenzioni come i Google Glass, che utilizzano la cosiddetta “realtà aumentata” proiettando informazioni davanti ai nostri occhi, ma anche dei braccialetti pensati per chi fa attività fisica, che raccolgono dati mentre si corre, o i moderni smart watch, gli orologi connessi a Internet. Insomma, come per tutti i cambiamenti, anche questo potrà sembrare allarmante, soprattutto perché sta accadendo a ritmi incredibili. In futuro, però, non potremo più farne a meno e considerando i tanti benefici cui ci abitueremo velocemente, forse non è per niente detto che sia un male…