Isa Italia nelle imprese minori: il documento applicativo del Cndcec
di Fabio LanduzziIl Cndcec ha pubblicato alla fine dell’anno 2015 il documento intitolato “L’applicazione dei principi di revisione internazionali (ISA Italia) alle imprese di dimensioni minori”. Si tratta di un aggiornamento sostanziale, anche per via dell’allineamento ai nuovi principi di revisione ISA Italia applicabili dai bilanci degli esercizi aventi inizio a partire dal 1 gennaio 2015, del documento che era già stato pubblicato dal Cndcec nel 2012.
Per espressa indicazione contenuta nella Introduzione del documento, queste linee guida intendono rappresentare un documento applicativo rivolto a tutti i revisori, ma in modo particolare ai revisori individuali, alle piccole società di revisione, ai collegi sindacali ed agli organi di controllo delle Srl, anche quando costituiti in forma monocratica, nelle circostanze in cui sono incaricati della revisione legale dei conti. A questo riguardo, ciascun capitolo del documento contiene proprio una breve sezione dedicata al caso specifico del sindaco-revisore, nonché la proposta di alcuni format utili (si pensi alla proposta di incarico, alla relazione finale, ecc.) specificamente pensati e strutturati per il caso del sindaco-revisore.
Il documento si compone di n. 27 paragrafi lungo i quali, con un approccio per quanto possibile operativo e con il supporto di esemplificazioni, si percorre tutto il processo di revisione nell’impostazione regolata dagli standard internazionali e fatta propria dagli ISA Italia. Come detto, l’apporto operativo del documento è in modo particolare accentuato dal fatto che per i vari passaggi del processo di revisione vengono proposti modelli di carte di lavoro, check list, formulari, ecc. che possono offrire un utile supporto ai professionisti che sono impegnati nello svolgimento degli incarichi di revisione legale. Naturalmente, il documento specifica che non si tratta di modelli aventi forza cogente, nel senso che ciascun revisore potrà decidere, secondo il proprio giudizio professionale, di documentare l’attività di revisione in modo differente.
Come si evince dallo stesso titolo del documento, esso viene pensato in modo peculiare per gli incarichi relativi alle “imprese di dimensioni minori”.
In via del tutto preliminare, occorre quindi circoscrivere questo concetto ed a tale fine è necessario fare riferimento al principio Isa Italia 200 il cui par. A64 specifica che per “impresa di dimensioni minori” si intende quella che “generalmente possiede caratteristiche qualitative” che possono essere sinteticamente così evidenziate:
- concentrazione della proprietà e della direzione in un numero limitato di soggetti;
- una o più delle seguenti caratteristiche:
-
- operazioni semplici e lineari,
- semplicità delle registrazioni contabili,
- numero limitato di linee di attività e di prodotti,
- numero limitato di controlli interni,
- numero limitato di livelli direzionali responsabili di un’ampia gamma di controlli, ovvero
- numero limitato di dipendenti, dei quali molti rivestono una molteplicità di funzioni.
Si tratta però di caratteristiche non esaustive e che non necessariamente devono ricorrere congiuntamente per qualificare “di dimensioni minori” l’impresa oggetto dell’incarico di revisione. Ciò che invece è rilevante sottolineare è che gli Isa Italia non utilizzano un approccio quantitativo per definire il concetto di impresa minore, bensì qualitativo.
Perché è quindi utile valutare le caratteristiche dell’impresa ai fini dell’approccio allo svolgimento dell’incarico? Il documento del Cndcec risponde a questo interrogativo sottolineando che l’approccio applicativo della revisione deve essere sempre connesso alle caratteristiche dell’impresa e perciò proporzionato alla dimensione ed alla complessità dell’impresa; ciò ha rilievo anche ai fini della formalizzazione delle attività di revisione la quale sarà commisurata alla minore complessità che normalmente caratterizza le imprese di dimensioni minori.