12 Marzo 2020

Iva assolta in reverse charge sui servizi infragruppo dall’estero

di Fabio Landuzzi
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La scheda di FISCOPRATICO

La questione della detraibilità dell’Iva assolta dalla società italiana a mezzo inversione contabile exarticolo 17, comma 2, D.P.R. 633/1972 (o articolo 46 D.L. 331/1993 per i servizi intracomunitari) nel caso di servizi infragruppo resi da altra società estera continua a far discutere e a presentare profili di incertezza che non favoriscono l’individuazione dei canoni minimi necessari perché le imprese appartenenti a gruppi multinazionali possano mettersi al riparo dal rischio di significative potenziali passività fiscali.

La Norma di comportamento AIDC n. 205 aveva affrontato il tema fornendo una soluzione equilibrata nella direzione di riconoscere che l’Iva assolta dal soggetto passivo residente mediante inversione contabile applicata alle fatture relative a spese per servizi infragruppo resi da soggetti esteri deve essere riconosciuta come detraibile, e ciò “anche” (e non “solo”) qualora siano contestati l’incongruenza della spesa o il comportamento antieconomico dell’impresa residente.

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