25 Novembre 2016

La Cassazione ribadisce che è legittimo l’uso dei dati bancari esteri

di Luigi Ferrajoli
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La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 17503 del 01.09.2016ha ribadito che sono utilizzabili nell’accertamento e nel contenzioso con il contribuente i dati bancari acquisiti dal dipendente di una banca residente all’estero e ottenuti dal Fisco italiano mediante gli strumenti di cooperazione comunitaria, senza che assuma rilievo l’eventuale illecito commesso dal dipendente stesso e la violazione dei doveri di fedeltà verso l’istituto datore di lavoro e di riservatezza dei dati bancari, che non godono di copertura costituzionale e di tutela legale nei confronti del Fisco medesimo.

Nella vicenda in commento, l’Agenzia delle Entrate aveva proposto ricorso per Cassazione avverso la sentenza della CTR della Lombardia che aveva affermato l’inutilizzabilità, a sostegno dell’accertamento tributario, di elementi di valutazione e/o prova sebbene acquisiti dall’Amministrazione finanziaria francese attraverso i canali previsti dalla direttiva CEE 77/779, nonché dalla Convenzione contro le doppie imposizioni stipulata con la Francia, già sancita dai giudici del primo grado del giudizio.

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