15 Dicembre 2014

La Cassazione si esprime sul “tovagliometro”

di Luigi Ferrajoli
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Presunzioni semplici, purché gravi, precise e concordanti inducono a ritenere l’esistenza di attività non dichiarate o l’inesistenza di passività dichiarate ai sensi dell’art. 39, comma 1, lett. d), del D.P.R. 600/1973.

Tali presunzioni, quando l’Amministrazione agisce nei confronti di esercizi di ristorazione, possono essere rinvenute anche nell’utilizzo dei tovaglioli: ad ogni coperto corrisponde un tovagliolo, più una piccola percentuale di tolleranza, ma oltre tali limiti l’Agenzia delle Entrate procede con l’accertamento analitico-induttivo dei redditi.

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