La check list di bilancio e i controlli sul TFR
di Viviana Grippo
8) CONTI DEL PERSONALE |
e) Il saldo del f.do TFR coincide con il TFR calcolato dal consulente del lavoro? |
f) È stato correttamente rilevato l’utilizzo del f.do TFR per eventuali licenziamenti avvenuti durante l’anno? |
g) E’ stato correttamente rilevato l’accantonamento al f.do TFR di fine anno tenendo conto di eventuali fondi pensione e/o fondi tesoreria Inps? |
h) Se uno o più dipendenti ha optato per destinare ai fondi le quote di TFR maturate, queste sono state contabilizzate come debito o nel Fondo di trattamento di fine rapporto? |
i) Sulla rivalutazione TFR è stato contabilizzato correttamente l’imposta sostitutiva codici tributo 1712/1713? |
Sempre in tema di quadratura dei conti aperti al personale ci occupiamo nel presente intervento delle corrette rilevazioni del trattamento di fine rapporto.
In un bilancio al 31/12 occorre innanzi tutto chiedersi se il saldo del conto acceso al trattamento di fine rapporto, posta di stato patrimoniale, coincida con quanto calcolato dal consulente del lavoro e riportato nelle stampe di fine anno che questi ci consegna. Allo stesso modo occorre rilevare l’accantonamento al fondo del periodo in chiusura con la scrittura che riportiamo più avanti, ovvero assicurarsi che l’accantonamento operato dall’azienda coincida con il calcolo del consulente.
Va ricordato che l’importo da accantonare è pari alla somma della quota del Tfr maturata nel corso dell’esercizio e dall’incremento (rivalutazione) del fondo degli anni precedenti. Sulla rivalutazione si versa una imposta sostitutiva in novembre, come acconto, e a febbraio dell’anno successivo a titolo di saldo, più avanti, unitamente alla scrittura di accantonamento di fine anno, ci occuperemo anche della sua corretta rilevazione.
Anche se i controlli di cui sopra ci presentassero una quadratura degli importi occorre comunque verificare l’utilizzo del fondo TFR nel caso in cui in corso d’anno si sia verificata una cessazione; in particolare, occorrerà tenere conto degli eventuali anticipi che il soggetto cessato abbia ricevuto nel corso del rapporto di lavoro.
La scrittura relativa alle anticipazioni in corso d’anno è la seguente:
Anticipi Tfr (sp) a Diversi 3.100,00
a Dipendenti c/retribuzioni (sp) 2.436,00
a Erario c/ritenute lav. dipendenti (sp) 664,00
Al momento dell’erogazione del Tfr, susseguente alla cessazione del rapporto di lavoro, l’azienda provvederà a:
- stornare l’anticipazione (nella sostanza la compenserà con il Fondo Tfr esposto al lordo),
- rilevare l’erogazione del residuo fondo maturato sino al 31/12 dell’anno precedente,
- rilevare la quota del tfr maturata durante l’anno nonché la quota di rivalutazione del tfr maturato sino al 31/12 dell’esercizio precedente.
L’azienda tratterrà inoltre sia l’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del fondo, che l’imposta a titolo di acconto sull’erogazione del residuo fondo Tfr.
La scrittura contabile sarà:
Diversi a Diversi 15.530,00
Fondo Tfr (sp) 14.300,00
Accantonamento Tfr (sp) 1.230,00
a Anticipazioni Tfr (sp) 3.100,00
a Dipendenti c/retribuzioni (sp) 11.540,00
a Erario c/rit. lav. dipendenti (sp) 23,00
a Erario c/rit. lav. dipendenti (sp) 867,00
Occorre poi domandarsi se è stato correttamente rilevato l’accantonamento al f.do TFR di fine anno nel caso in cui si gestiscano anche Fondi pensione e/o Fondo tesoreria Inps e controllare se le quote TFR maturate e destinate dai dipendenti a tali fondi siano state correttamente contabilizzate o per errore imputate al Fondo trattamento di fine rapporto.
Il Fondo Tesoreria dell’Inps è stato introdotto con la Finanziaria 2006, esso raccoglie i versamenti, facoltativi o obbligatori, del Tfr dei dipendenti ma, a differenza dei Fondi pensioni, l’azienda rimane il soggetto che eroga il Tfr al dipendente. L’azienda versa mensilmente al Fondo Tesoreria l’accantonamento Tfr e, al momento dell’erogazione del Tfr al dipendente paga a questi l’importo lordo recuperando contestualmente dall’Inps quanto precedentemente versato come credito nella liquidazione del DM10.
Come sappiamo il Tfr maturato nell’anno precedente è soggetto a rivalutazione, nel caso del Fondo Tfr accantonato presso il Fondo Tesoreria la rivalutazione è a carico del Fondo Tesoreria. L’azienda provvederà comunque al calcolo e ad incrementare il Fondo Tfr con contropartita il credito verso il Fondo Tesoreria ma non si genererà un costo come nella rivalutazione di un qualsiasi fondo Tfr, in tal caso la rivalutazione è da un lato un debito verso il dipendente che viene inserito nel Fondo Tfr, dall’altro è un credito verso il Fondo Tesoreria in quanto di competenza di quest’ultimo. Sulla rivalutazione dovrà essere versata una imposta sostitutiva.
Le rilevazioni in questo caso saranno le seguenti:
Diversi a Diversi 4.788,38
Quota Tfr dell’esercizio (ce) 1.310,10
Fondo tesoreria Inps (sp) 3.478,28
a Fondo pensione XX c/contributi (sp) 1.052,72
a Inps c/contributi (sp) 3.735,41
a Fondo Tfr (sp) 0,25
Infine occorrerà controllare che sia stata correttamente registrata l’imposta sostitutiva sul tfr e correttamente pagata attraverso delega f24 codici tributo 1712 e 1713. In novembre va rilevato il pagamento dell’acconto:
Erario c/ritenute lav. dipendenti (sp) a Banca c/c (sp) 625,00
A fine anno si rileverà il debito verso l’erario per l’imposta sostitutiva sulla rivalutazione, tale rilevazione viene effettuata con la scrittura con la quale si accantona la quota tfr annuale:
Accantonamento Tfr (ce) a Diversi 13.300,00
a Fondo TFR (sp) 12.450,00
a Erario c/rit. lav. dipendenti (sp) 850,00
Infine, in febbraio si effettua il versamento a saldo:
Erario c/ritenute lavoratori dipendenti (sp) a Banca c/c (sp) 225,00