La circolare n. 20/E sull’applicazione degli studi di settore per il 2013
di Sergio PellegrinoNella giornata di ieri l’Agenzia ha emanato la circolare n. 20/E, con la quale, come tradizione (anche quanto alla tempistica non proprio felice), ha fornito le proprie indicazioni in relazione all’applicazione degli studi di settore in relazione al periodo d’imposta 2013.
Sono stati revisionati 69 studi, mentre per quanto riguarda i correttivi crisi, che si applicano a tutti e 205 gli studi in vigore e hanno la funzione di “sterilizzare” gli effetti della congiuntura economica negativa, questi sono stati strutturati in modo analogo a quelli utilizzati per il periodo 2012.
Il documento di prassi evidenzia quelle che sono le principali novità, a partire dall’approvazione di cinque specifici indicatori territoriali per tenere conto del luogo in cui viene svolta l’attività economica:
- territorialità del livello dei canoni di locazione degli immobili: l’obiettivo dell’indicatore è la differenziazione del territorio nazionale, attraverso i dati Omi 2011, sulla base dei valori delle locazioni degli immobili per comune, provincia, regione e area territoriale;
- territorialità del livello delle quotazioni immobiliari: la differenziazione è in questo caso basata sulla base dei valori di mercato degli immobili per comune, provincia, regione e area territoriale, sempre attraverso l’utilizzo dei dati Omi relativi al 2011;
- territorialità del livello dei canoni di affitto dei locali commerciali: è determinata a livello comunale per prendere in considerazione l’influenza del costo degli affitti sulla determinazione del ricarico;
- territorialità del livello del reddito medio imponibile ai fini dell’addizionale Irpef: l’indicatore ha la funzione di intercettare l’influenza sulla determinazione dei ricavi, a livello territoriale, del livello di benessere e del grado di sviluppo economico;
- territorialità del livello delle retribuzioni: il fine è quello di appurare l’impatto, a livello territoriale, del costo delle retribuzioni sulla determinazione dei ricavi.
Per quanto concerne gli indicatori di coerenza economica, finalizzati ad evitare una compilazione “addomesticata” dei dati negli studi, continuano a rendersi applicabili sei di quelli utilizzati nel 2012, mentre tre sono stati eliminati (“valore del costo del venduto, relativo a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso, superiore al valore dei corrispondenti ricavi”; “mancata dichiarazione delle spese per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria in presenza del relativo valore dei beni strumentali”; “presenza anomala di costi o ricavi relativi a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso”). È stata, inoltre, prevista l’applicazione dell’indicatore di normalità economica in assenza del valore dei beni strumentali agli studi di settore evoluti con riferimento all’annualità 2013, che “scatta” quando vengono indicati beni strumentali tra i dati strutturali, ma a questo dato non corrisponde un valore nei dati contabili.
A livello di correttivi “generali”, ne sono previste quattro tipologie, analoghi a quelli dei periodi 2011 e 2012; si tratta di:
- modifica del funzionamento dell’indicatore di normalità economica “durata delle scorte”;
- correttivi specifici per la crisi;
- correttivi congiunturali di settore;
- correttivi congiunturali individuali.
Per quel che concerne i correttivi specifici per la crisi, per gli studi di settore “VG68U – Trasporto di merci su strada e servizi di trasloco”, “VG72A – Trasporto con taxi e noleggio di autovetture con conducente” e “VG72B – Altri trasporti terrestri di passeggeri” è stato realizzato un correttivo connesso all’incremento dei pezzi dei carburanti.
Quanto all’utilizzo retroattivo delle risultanze degli studi, l’Agenzia indica come i risultati degli studi di settore evoluti per il 2013, al “netto” dei correttivi crisi, possano trovare applicazione solo per l’eventuale rideterminazione, in contraddittorio con il contribuente, della pretesa tributaria relativa al 2011, alla luce del fatto che su questa annualità è costruita la base dati utilizzata per elaborare gli studi evoluti per il 2013.
Infine, per quanto concerne la modulistica, anche per il periodo di imposta 2013, come per quello precedente, con l’obiettivo di rendere meno “pesanti” le istruzioni, vi sono istruzioni comuni relative ai quadri A, F, G, T, X, e V, valide per la maggior parte degli studi di settore.
Va segnalato come nei quadri F e G, relativi agli elementi contabili, sono state effettuate le modifiche necessarie per recepire le novità normative intervenute nel corso del 2013, mentre è stato predisposto un apposito quadro T – Congiuntura economica per ciascuno dei 205 studi di settore applicabili al periodo d’imposta 2013, con i dati necessari per consentire l’applicazione dei correttivi per la crisi.