La competenza di bilancio dei contributi agricoli PAC
di Alberto RocchiLuigi ScappiniSi avvicina il momento della chiusura dei bilanci anche per le società agricole ed è opportuno focalizzare l’attenzione su alcune poste tipiche. Tra queste, particolare rilevanza assume la voce A/5 del conto economico, all’interno della quale occorre separatamente indicare l’ammontare dei contributi in conto esercizio maturati nel periodo di riferimento. Per fare un po’ di chiarezza sul corretto comportamento da tenere in sede di redazione del bilancio di esercizio di un’azienda agricola, si devono coordinare le tecniche contabili con la complessa normativa settoriale che regolamenta l’erogazione dei contributi pubblici a sostegno del settore primario.
Va preliminarmente osservato che il mondo degli aiuti pubblici a sostegno della produzione agricola si presenta come estremamente variegato e differenziato per comparti produttivi. Diverse sono anche le finalità cui questi strumenti rispondono: dall’incentivo alla produzione di beni scarsamente remunerativi al disincentivo a produzioni eccedentarie, a interventi a sostegno di congiunture negative o a compensazione di perdite conseguenza di calamità varie.
Possiamo, però, individuare un tratto comune nella fonte normativa comunitaria, basata sostanzialmente su due pilastri di intervento, da cui promanano tutti i vari tipi di aiuti il cui pagamento è a cura dei cosidetti “Enti Pagatori”: AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) oppure le Regioni e gli Enti delegati.
Ci occupiamo, in questa sede, di quella particolare forma di aiuto che è incorporata nel possesso, da parte dell’azienda, dei “titoli PAC” i quali, anche con la nuova Politica Agricola Comune (Pac), entrata in vigore il primo gennaio 2023, costituiscono il presupposto per ottenere il pagamento di base, come anche per accedere agli Ecoschemi e agli altri provvedimenti previsti nella Pac 2023-2027. Il possesso dei titoli è generalmente documentato dall’iscrizione in un apposito fascicolo aziendale la cui tenuta, obbligatoria, è curata dai CAA (Centri di Assistenza Agricola) opportunamente accreditati. L’Ente pagatore richiede ogni anno che venga effettuata una domanda per ottenere i pagamenti correlati ai titoli.
Lo scorso 14.3.2024, la circolare Agea n. 21371/2024 avente per oggetto “Domanda unificata interventi Sigc, fascicolo aziendale e nuovo Sipa a partire dalla campagna 2024”, ha aperto ufficialmente i termini per presentare la domanda unica della Pac per l’annualità 2024. L’elenco dei beneficiari viene annualmente pubblicato sul sito di AGEA; analoghe informazioni sono contenute anche sui siti delle Agenzie Regionali.
Nella tecnica contabile tradizionalmente si dividono:
- contributi in conto esercizio: finalizzati alla riduzione dei costi o all’integrazione dei ricavi;
- contributi in conto impianti: vincolati all’acquisto di immobilizzazioni;
- contributi in conto capitale: destinati al generico rafforzamento patrimoniale dell’azienda.
Sicuramente i premi PAC correlati al possesso di titoli, rientrano nella prima categoria per la quale il Principio Contabile OIC 12 stabilisce che l’iscrizione in bilancio debba aver luogo nell’esercizio nel quale è sorto con certezza il diritto alla percezione. Si può, pertanto, verificare che ricadano in annualità diverse:
- l’esercizio di riferimento del contributo;
- quello in cui è sorto con certezza il diritto a percepirlo;
- quello in cui, infine, è stato effettuato il pagamento.
Sarà, pertanto, necessario, ai fini di una corretta gestione delle problematiche di bilancio, avviare un serio confronto con l’azienda e i tecnici responsabili della gestione delle pratiche PAC per verificare la giusta allocazione a bilancio dei contributi degli anni precedenti, nonché quelli da iscrivere nell’annualità in chiusura. Va, peraltro, ricordato che, nell’ottica della Nuova PAC 2023-2027, ha trovato sempre più spazio la cosiddetta “condizionalità rafforzata”. In estrema sintesi, il legislatore comunitario ha sempre più voluto legare i sussidi al rispetto di comportamenti ecosostenibili; chi dovesse violare i principi fissati dall’Unione Europea in tema di salute pubblica, benessere animale o gestione dei suoli, non solo subirà la riduzione del sostegno, ma potrebbe anche essere passibile di sanzioni. Questo aspetto va tenuto presente in quanto, secondo i Principi Contabili, nell’ipotesi di contributi sottoposti a condizione, occorre distinguere se la condizione è sospensiva o risolutiva: nel primo caso la componente positiva va rileva nel bilancio in cui l’Ente accerta il verificarsi delle condizioni. Nel secondo caso, il ricavo viene iscritto seguendo la generale competenza dei contributi, salvo rilevare una sopravvenienza passiva nell’esercizio in cui dovesse essere riscontrata una irregolarità. In questa ultima ipotesi dovrebbe ricadere la generalità dei pagamenti di quote PAC.