La difesa dell’AeR nei giudizi tributari di merito e di legittimità
di Angelo GinexCome noto, l’articolo 4-novies D.L. 34/2019, nell’introdurre una norma di interpretazione autentica dell’articolo 1, comma 8, D.L. 193/2016, aveva chiarito che nessuna delibera specifica e motivata è richiesta all’Agenzia delle entrate-Riscossione (AeR) per avvalersi degli avvocati del libero foro, al di fuori dei casi riservati all’Avvocatura dello Stato su base convenzionale o, perfino, pure in quelli ove essa non sia disponibile ad assumere il patrocinio.
Di qui, il dubbio che non fosse fondato l’orientamento affermatosi in tema di rappresentanza e difesa in giudizio dell’AeR, secondo cui: «l’Agenzia delle Entrate Riscossione, quale successore ope legis di Equitalia, ex articolo 1 del d.l. n. 193 del 2016, conv. in I. n. 225 del 2016, ove si costituisca formalmente in giudizio in un nuovo processo come in uno già pendente alla data della propria istituzione, deve avvalersi del patrocinio dell’Avvocatura dello Stato a pena di nullità del mandato difensivo, salvo che alleghi le fonti del potere di rappresentanza ed assistenza dell’avvocato del libero foro prescelto, fonti che devono essere congiuntamente individuate sia in un atto organizzativo generale contenente gli specifici criteri legittimanti il ricorso ad avvocati del libero foro, sia in un’apposita delibera, da sottoporre agli organi di vigilanza, la quale indichi le ragioni che, nel caso concreto, giustificano tale ricorso alternativo ai sensi dell’articolo 43 del r.d. n. 1611 del 1933» (ex multis, Cass. n. 1992/2019; Cass. ord. n. 28741/2018; Cass. n. 33639/2018).




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