26 Marzo 2025

La disciplina delle società di comodo e il diritto della detrazione dell’Iva

di Luciano Sorgato
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La scheda di FISCOPRATICO

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7137/2025, si è pronunciata sulla rilevanza della disciplina delle società di comodo in ordine alla detrazione dell’Iva. Nel rappresentare il relativo principio di diritto non ha potuto eludere le sovrastanti coordinate interpretative della Corte di Giustizia Europea.

Come noto, in ordine all’Iva, alla presunzione di inoperatività consegue, per effetto dell’articolo 30, comma 4, L. 724/1994, che il soggetto passivo resta privato del diritto di chiedere il rimborso dell’eccedenza di credito risultante dalla dichiarazione, ovvero di utilizzare tale eccedenza in compensazione orizzontale o di cederla a terzi, residuando unicamente il diritto di riportarla a scomputo dell’Iva a debito relativa ai periodi di imposta successivi. In base alla medesima disposizione, il diritto a riportare tale eccedenza a scomputo dell’Iva a debito relativa ai periodi di imposta successivi è, tuttavia, negato qualora per tre periodi di imposta consecutivi la società o l’ente non operativo non effettui operazioni rilevanti ai fini dell’Iva non inferiore all’importo che risulta dall’applicazione delle percentuali previste per il test di operatività.

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