6 Maggio 2016

La formulazione dei motivi nel ricorso per Cassazione

di Luigi Ferrajoli
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Con la sentenza n. 3613 del 24 febbraio 2016, la Suprema Corte ha statuito che, nel ricorso per Cassazione è ammissibile la congiunta proposizione delle doglianze di cui ai numeri 3 e 5 dell’art. 360 c.p.c. solo se la stessa è accompagnata dalla formulazione del quesito di diritto relativamente al primo vizio, concernente la violazione o falsa applicazione delle norme di diritto e del momento di sintesi o riepilogo relativamente al secondo vizio, concernente l’omesso esame di un fatto decisivo per il giudizio.

Nel caso in esame una S.r.l., in persona del proprio legale rappresentante, aveva impugnato un atto impositivo con cui l’Ufficio aveva contestato alla società le maggiori IRPEG, IRAP ed IVA dovute in conseguenza dell’accertamento dell’indebita deduzione di costi ai fini delle imposte dirette (poiché considerati non inerenti all’attività di impresa), e dell’illegittima detrazione dell’IVA, in relazione a fatture che l’Amministrazione aveva ritenuto fossero state emesse per operazioni soggettivamente inesistenti.

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