La mia ginnica preferita
di Luigi CanaleTutti avranno nel proprio cuore una scarpa da ginnastica o comunque per lo sport cui sono legati momento esaltanti o cocenti delusioni.
Io ad esempio, pur se non legate a nessun evento sportivo, ho nel cuore le Mie Adidas Ivan Lendl competition III, evoluzione delle prime competition, splendide scarpe da tennis che disperatamente cerco con una frequenza tale da preoccuparmi.
Lo scorso anno, le mie speranze hanno iniziato a crescere quando sul sito dell’Adidas, sezione originals dedicato al mondo ’70-’80, sono comparse dal nulla le Edberg 86. Che sia la volta che rimettono in produzione le Ivan Lendl?
In fin dei conti sono state riproposte scarpe che sicuramente non hanno fatto la leggenda come le Sl72 o le Beckenbauer Allround del Kaiser.
Una volta tutto era più semplice e lineare, c’era chi produceva scarpe da ginnastica e chi, al contrario, si occupava delle scarpe classiche da completo.
Adesso non è più così, tutti fanno tutto, ne è dimostrazione la circostanza che anche gli stilisti si sono lanciati sull’abbigliamento per bambini.
Sarà un mio difetto, penso condiviso dai più, ma io sono legato ai valori e ai modelli con cui sono cresciuto, con la conseguenza che quando vado a cercare un paio di scarpe da ginnastica (e vi assicuro che ne ho più di 10 paia) i miei punti di riferimento sono quelli classici: Adidas, Nike, Puma, Reebok (ora di proprietà di Adidas) e NewBallance, Converse, Diadora, Superga e, udite udite: Pantofola d’oro, le scarpe da calcio per eccellenza (non me ne voglia la Copa mundial a 13 tacchetti dell’Adidas o le Puma King a 6 tacchetti), la scarpa di Toninho Cerezo, quel formidabile centrocampista che, insieme a Sua Maestà l’VIII re di Roma Paulho Roberto, formava una coppia di centrocampo fantastica nella Roma del Barone Liedholm.
Ecco allora alcuni consigli di acquisto.
Ma prima un piccolo pettegolezzo: ma lo sapevate che in origine l’Adidas è stata fondata dai fratelli Adolf “Adi” e Rudolf Dassler, salvo poi litigare come nelle migliori tradizione familiari e dividersi? E dalla “scissione” cosa ne è nato? La Puma. E l’incredibile è che le sedi delle aziende sono divise da una semplice strada.
Adidas – sin tropo facile dire Stan Smith, scarpa leggendaria dedicata a Stanley Roger Smith, tennista vincitore di un US Open di Francia e di un Wimbledon. Adesso queste scarpe sono proposte in svariate varianti ma il consiglio di Canale è di optare, alternativamente, tra quelle contraddistinte dal verde, rosso o blu: le classiche. E sapete perché venivano proposte in queste tre colorazioni? Perché il verde indicava l’erba di Wimbledon (e dell’allora Australian Open), il rosso la terra di Parigi e il blu il sintetico dell’allora Forest Hills.
Nike – la Nike nasce da un’intuizione di Bill Bowerman (allenatore della Oregon University) e Phil Knight (studente della facoltà di Economia) che creano il marchio, in onore della dea vittoria, per importare scarpe sportive dalla giapponese Onitsuka Tiger, l’attuale Asics. Qui, a sopresa, il mio consiglio, è di optare per una personalizzazione delle Air Pegasus 83 iD. Massimo in 5 settimane arrivano a casa vostra.
Puma – scelta obbligata per le splendide e coloratissime Suede classic trainers, offerte a un prezzo equo e caratterizzate da svariate sfumature cromatiche.
Converse – qui non si scappa dalle leggendarie Chuck Taylor All star in versione alta o bassa e nel colore che preferite. Le scarpe di Charles Hollis “Chuck” Taylor, un cestista e allenatore di pallacanestro statunitense, membro del Naismith Memorial Basketball Hall of Fame dal 1969. Le scarpe, in origine semplicemente All Star, dal 1932 presero il nome di uno dei loro più grandi estimatori Chuck Taylor che le aveva fatte conosce a tutta l’America e da lì fu una marcia inarrestabile.
Diadora – perché non andare sulle B Elite versione light delle leggendarie B.B. Elite, le scarpe che indossava il grande Borg?
Superga – alzi la mano chi, in vita sua, non ha mai avuto un paio di Superga ai piedi?! E casomai nel classico colore corda o bianco?!
Pantofola d’oro – chiudiamo in bellezza facendo scoprire una casa storica delle Marche, famosa negli anni ’80 per le scarpe da calcio tendenti all’artigianalità. Qui vi lascio la sorpresa…
E voi che scarpe del cuore avete?