12 Settembre 2023

La plusvalenza realizzata da una partnership tedesca è imponibile solo in Germania

di Marco Alberi
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La scheda di FISCOPRATICO

Con la risposta ad interpello n. 418/2023, l’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti in merito all’applicazione della Convenzione contro le doppie imposizioni tra Italia e Germania (“Convenzione”), in relazione alla plusvalenza realizzata da una società di diritto tedesco (nello specifico una Kommanditgesellschaft), a seguito della cessione di una partecipazione qualificata in una società fiscalmente residente in Italia.

Nel caso di specie la società tedesca, partecipata da un’altra entità tedesca, risulta essere assimilabile ad una società in accomandita semplice italiana: sotto il profilo fiscale la Kommanditgesellschaft è considerata trasparente e, dunque, i suoi redditi sono imputati proporzionalmente ai soci, in capo ai quali sono tassati indipendentemente dall’effettiva percezione.

In base alla normativa tributaria italiana, la plusvalenza conseguita da una società non residente, mediante la cessione di una partecipazione qualificata detenuta in una società residente in Italia, costituisce un reddito imponibile ai fini dell’Ires.

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