La relazione sulla gestione: il giudizio del revisore
di Manuela SodiniLa relazione sulla gestione, per le società che sono obbligate alla sua redazione, rappresenta un documento che correda il bilancio, finalizzato a fornire commenti sull’andamento della gestione con ulteriore informativa rispetto al bilancio. In alcuni casi, può includere anche informazioni non direttamente desumibili dal bilancio.
Il giudizio che è chiamato ad esprimere il revisore, in una sezione separata della relazione di revisione che deve riportare il sotto-titolo “Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari”, riguarda: la coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio e la sua conformità rispetto alle norme di legge; il revisore deve, altresì, rilasciare una dichiarazione sugli eventuali errori significativi, formulata alla luce delle conoscenze e della comprensione dell’impresa e del relativo contesto acquisite nel corso della revisione legale.
Il comma 2, dell’articolo 2428, cod. civ., prevede che l’informativa contenuta nella relazione sulla gestione debba essere “coerente con l’entità e la complessità degli affari della società”. Come afferma il principio ISA Italia 720B, questo realizza implicitamente un sistema informativo “modulare”, in base al quale le società di maggiori dimensioni e complessità potrebbero fornire un’informativa più ampia ed un maggior grado di dettaglio, rispetto a quanto dovuto dalle società di più piccole dimensioni. Tale approccio informativo differenziato può avere riflessi in capo all’operatività del revisore.
La responsabilità della redazione della relazione sulla gestione e della coerenza del contenuto rispetto al bilancio, nonché della conformità di tale contenuto a quanto previsto dalle norme di legge, compete agli amministratori.
Gli obiettivi del revisore consistono nel:
- formarsi ed esprimere nella propria relazione di revisione un giudizio sulla coerenza con il bilancio della relazione sulla gestione e sulla conformità alle richieste provenienti dalle norme di legge e;
- considerare l’esistenza e rilasciare una dichiarazione, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell’impresa e del relativo contesto acquisite nel corso della revisione, circa eventuali errori significativi nella relazione sulla gestione.
Per coerenza, si intende la presenza di informazioni nella relazione sulla gestione non in contraddizione con quelle contenute nel bilancio oggetto di revisione; per conformità si intende, invece, che nella relazione sulla gestione sono presenti le informazioni richieste dalle norme di legge; per errore significativo nella relazione sulla gestione si intende un errore che, considerato singolarmente o insieme ad altri errori, potrebbe influenzare le decisioni economiche che gli utilizzatori del bilancio assumono sulla base del bilancio stesso.
Ai fini procedurali, il revisore, rispetto alla coerenza, deve procedere con una lettura critica della relazione sulla gestione e al riscontro della relazione sulla gestione con il bilancio o con i dettagli utilizzati per la redazione dello stesso o con il sistema di contabilità generale o con le scritture contabili sottostanti.
Al fine della verifica della conformità della relazione sulla gestione, il revisore, nell’ambito della lettura, deve riscontrare che le informazioni richieste dalle norme siano state incluse nella predetta relazione. Il revisore, rispetto a tale verifica, può utilizzare strumenti quali check list riepilogative delle norme di legge.
Il revisore esercita lo scetticismo professionale, anche nello svolgimento delle procedure per l’espressione del giudizio sulla coerenza e sulla conformità, ad esempio, nel caso di presentazione nella relazione sulla gestione di informazioni relative al raggiungimento di piani futuri eccessivamente ottimistiche, rispetto alle informazioni contenute nel bilancio.
Al fine del rilascio della dichiarazione sugli eventuali errori significativi nella relazione sulla gestione, il revisore deve considerare le conoscenze e la comprensione dell’impresa e del relativo contesto già acquisite nel corso del lavoro di revisione svolto ai fini dell’espressione del giudizio sul bilancio, che comprende:
- settore di attività, regolamentazione, natura dell’impresa;
- scelta e applicazione dei principi contabili da parte dell’impresa;
- obiettivi e strategie dell’impresa;
- misurazione ed esame della performance economico-finanziaria dell’impresa;
- aspetti del controllo interno.
Il revisore può essere in grado di identificare eventuali errori significativi semplicemente richiamando alla memoria le informazioni già ottenute a seguito delle indagini effettuate presso la direzione o i responsabili delle attività di governance (o della lettura dei verbali dei libri sociali), senza la necessità di ulteriori attività.
Qualora, il revisore giunga alla conclusione che esiste una incoerenza significativa, una mancanza di conformità o un errore significativo nella relazione sulla gestione deve chiedere agli amministratori di correggerlo. Qualora l’errore non venga corretto, il revisore deve valutare le implicazioni per la propria relazione di revisione e comunicare ai responsabili delle attività di governance le modalità con cui ritiene di formulare il giudizio sulla coerenza e sulla conformità e di rilasciare la dichiarazione sugli eventuali errori significativi nella relazione sulla gestione.
Infine, si ricorda che, nell’ambito delle attestazioni previste dal principio di revisione internazionale ISA Italia n. 580, il revisore deve richiedere agli amministratori di fornire attestazioni scritte in merito alle proprie responsabilità per la redazione della relazione sulla gestione, per la coerenza del contenuto rispetto al bilancio, nonché per la conformità di tale contenuto a quanto previsto dalle norme di legge.