17 Settembre 2024

La riforma fiscale non risolve le incoerenze impositive degli immobili strumentali nel reddito di lavoro autonomo

di Luciano Sorgato
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La scheda di FISCOPRATICO

La riforma fiscale non corregge le criticità di coerenza fiscale nella disciplina degli immobili degli esercenti arti e professioni e, anzi, rischia di introdurre incongruenze ancora più marcate rispetto all’attuate governo fiscale. L’indagine deve dipartire dall’intersezione normativa degli articoli 43 e 54 quinquies, Tuir, nella versione letterale introdotta dal Decreto del Consiglio dei ministri approvato lo scorso 30.4.2024 (non ancora in vigore).

Alla qualificazione degli immobili come strumentali provvede legislativamente, come noto, l’articolo 43, Tuir, il cui comma 1 testualmente espone: “Non si considerano produttivi di reddito fondiario gli immobili relativi ad imprese commerciali e quelli che costituiscono beni strumentali per l’esercizio di arti e professioni “. La rappresentata norma raccorda, quindi, la mancanza di autonomia impositiva degli immobili a due criteri diversi:

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