La settimana finanziaria
di Direzione Finanza e Prodotti - Banca Esperia S.p.A.
La Federal Reserve rivitalizza i mercati
I mercati azionari hanno fatto registrare una settimana positiva, grazie alle notizie provenienti dagli Stati Uniti,con una progressione di circa 2.5 punti percentuali, rilevata dopo le chiusure dei mercati orientali nella mattinata di Venerdì, generalizzabile per la maggior parte degli indici aggregati mondiali. Il Dollaro ha invece perso terreno contro Euro, passando da 1.33 a 1.355. Rialzo anche sull’obbligazionario, con il rendimento del decennale USA, che sotto la spinta delle news provenienti da Washington è passato in termini di rendimento dal 3 al 2.7%.
Orizzonte più sereno
Le tensioni geopolitiche che hanno catalizzato l’attenzione degli operatori si sono via via stemperate negli ultimi giorni. Lo scenario si è evoluto da un muro contro muro tra Stati Uniti e Russia, decisa a difendere Assad ad oltranza, ad una sorta di accordo bilaterale all’interno del quale Mosca si fa garante di una soluzione che vede Damasco redigere una lista degli armamenti chimici per poi avviarli ad una successiva distruzione.
Il dissiparsi di scenari di guerra in Medio Oriente, tra l’altro in sincronia con nuovi e inaspettati passi diplomatici tra Iran e USA, ha permesso l’allentamento delle tensioni sui mercati azionari ma soprattutto il ribasso dei prezzi del petrolio.
Il vero momento di riflessione per i mercati era però rappresentato dalla riunione della FED e dalle sue decisioni in merito alla riduzione del programma di Quantative Easing.
I mercati avevano già cominciato nel fine settimana a considerare positivamente il ritiro della candidatura a successore di Bernanke di Summers, considerato troppo poco diplomatico e troppo “falco” in termini di approccio alla politica monetaria. La possibile nomina di Janet Yellen è stata invece interpretata come un segnale improntato alla moderazione e alla continuità
La vera sorpresa è però arrivata nella serata di Mercoledì, alla chiusura dei lavori della riunione della FED. Bernanke ha stupito gli operatori, già sostanzialmente pronti ad un annuncio di una riduzione degli acquisti di Bond per almeno 5 Bn USD (il cosiddetto Tapering), confermando la status quo, in quanto non convinto dello stato di salute dell’economia, che non è ancora in grado di generare il numero di nuovi posti di lavoro giudicato congruo da parte della Banca Centrale americana.
Inoltre il Chairman ha reso disponibile un nuovo set di previsioni per la crescita economica 2013 e 2014 che rivedono leggermente al ribasso quanto precedentemente stimato.
E’ evidente a questo punto che la pubblicazione di ogni dato macro inerente al mercato del lavoro negli Stati Uniti rappresenterà ogni volta un appuntamento di massimo rilievo. In sostanza, l’inizio del Tapering è rinviato, i “watchdog” dell’economia vigilano e i mercati leggono positivamente un elemento di debolezza dell’economia.
In Italia nel frattempo sembra meno probabile la possibilità di una crisi di governo e il dibattito politico sembra essersi spostato verso temi più inerenti all’economia, come l’abolizione dell’IMU e l’aumento dell’ aliquota IVA.
Festività in Oriente e poche news Corporate in America
Le Borse dell’Estremo Oriente hanno reagito in modo decisamente positivo agli sviluppi macroeconomici mondiali, anche se le dinamiche dei mercati sono state in parte smussate da una serie di festività che hanno visto Tokyo chiusa ad inizio settimana ed i mercati cinesi e coreani chiusi Giovedì e Venerdì..
Il Far East ha continuato a beneficiare di una serie di dati positivi. L’espansione del comparto manifatturiero cinese potrebbe segnalare che la strategia del Premier Li, orientata a conseguire uno sviluppo sostenibile di lungo termine e al contemporaneo sradicamento del cosiddetto “Shadow Banking”, stia effettivamente entrando in trazione. Inoltre i verbali della riunione della BoJ (Bank Of Japan) di inizio Agosto, resi disponibili la settimana scorsa, mostrano un diffuso consenso sulla possibilità che le misure di stimolo monetario stiano migliorando il quadro economico del Sol Levante. Recuperano nella seconda parte della settimana i paesi emergenti, le cui valute erano andate sotto pressione a causa della minaccia del Tapering
L’oro continua ad oscillare all’interno del canale delimitato dai livelli pari a 1300 e 1400 dollari per oncia.
In termini societari l’Oriente non ha riservato particolari appuntamenti o sorprese. Comune a tutti gli indici dell’Area del Pacifico è stata la ripresa di tutti i titoli delle compagnie di navigazione commerciale grazie alla progressione del livello del Baltic Dry Index.
Il mercato americano non ha mostrato dinamiche particolari, con gli operatori evidentemente concentrati sulle esternazioni della FED: non ci sono state news corporate specifiche, che saranno però sicuramente il driver principale dei movimenti di mercato a partire dal mese prossimo, con l’avvio della Reporting Season relativa al terzo trimestre. A questo proposito è misto il segnale che proviene dal comparto Tech, con i risultati di Oracle migliori delle attese e quelli di Adobe inferiori alle aspettative degli analisti.
L’Europa in attesa del voto tedesco
La prossima settimana i mercati ricominceranno a focalizzarsi sugli appuntamenti di carattere macroeconomico, con l’attenzione principalmente rivolta alla pubblicazione negli USA degli ordini di beni durevoli, delle pending home sales e dell’indice di confidenza pubblicato dall’Università del Michigan prima della chiusura di Venerdì sera. In Europa invece c’e’ attesa per le elezioni in Germania. Gli ultimi sondaggi mostrano che potrebbe essere possibile una crescita del movimento Alternative für Deutschland fino alla soglia di sbarramento del 5%. L’ascesa del movimento, fortemente critico nei confronti delle strategie di salvataggio dei paesi in difficoltà con il denaro dei contribuenti tedeschi, potrebbe indubbiamente rappresentare un forte fattore di disturbo per la coalizione del Cancelliere Merkel data comunque vincente da tutti i sondaggisti.
Probabilmente, a partire da Lunedì, analizzato il voto tedesco, il focus degli operatori potrebbe tornare a concentrarsi sui problemi dai paesi Non Core dell’area euro, come Grecia e Portogallo.
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