18 Marzo 2017

La settimana finanziaria

di Direzione Gestioni Mobiliari e Advisory - Banca Esperia S.p.A.
Scarica in PDF

logo-banca-esperia-pos2-300x34

 

IL PUNTO DELLA SETTIMANA: banche centrali prudenti nonostante il rialzo dell’inflazione

 

  • Il FOMC aumenta il costo del denaro ma previene un’eccessiva rimodulazione delle aspettative sui prossimi rialzi dei tassi
  • La BoJ approfitta del rialzo dei tassi statunitensi per ribadire lo status di valuta di funding dello yen
  • La BoE resta in bilico tra due direzioni 

Mentre l’inflazione ha registrato un aumento generalizzato nei primi mesi del 2017, dovuto sia a effetti base positivi sia all’aumento dei prezzi delle materie prime, gli orientamenti di politica monetaria delle principali banche centrali, espressi nelle riunione di marzo, hanno mantenuto un atteggiamento prudente, seppure declinato secondo le specifiche condizioni di ciascun paese. Il FOMC ha aumentato il corridoio obiettivo per il tasso sui federal fund di 25 punti base, portandolo a 0.75%-1.00%. Il rialzo dei tassi era stato ampiamente scontato dal mercato, mentre inatteso è stato il discorso “da colomba” del Presidente, J.Yellen, che ha dichiarato di condividere solo in parte l’elevato ottimismo dei mercati azionari. Per la Fed il termometro della congiuntura economica non è variato rispetto a dicembre e la sua percezione della congiuntura economica statunitense è rimasta invariata: il mercato del lavoro continua a migliorare, il consumatore americano continua a spendere e a sostenendo la crescita economica, ma l’inflazione core resta lontana dal target del 2% e i salari stagnanti. Dopo anni di bassa inflazione, in accordo alla simmetria del proprio obiettivo, la Fed è disposta a tollerare un eventuale overshooting dell’inflazione sopra il target del 2%. Con queste parole, il FOMC ha voluto prevenire un’interpretazione troppo ottimistica dello scenario di inflazione e una conseguente eccessiva rimodulazione delle aspettative sui prossimi rialzi dei tassi. Alla luce di queste considerazione resterà importante continuare a monitorare le condizioni finanziarie (sintesi del costo del denaro, dell’andamento dei mercati finanziari e del valore del dollaro) per inferire correttamente i prossimi passi della FED. L’aumento dei tassi negli USA ha indotto la Banca Centrale Cinese (PBoC) ha rivedere la propria strategia di politica monetaria, alzando di 10 punti base i suoi tassi di riferimento (il tasso sui pronti contro termine, quello sulle operazioni di rifinanziamento a medio termine e quello sulle operazioni di rifinanziamento standard), al fine di alleviare la pressione al ribasso sulla valuta cinese, derivante dall’aumento del costo del denaro negli Stati Uniti. Viceversa, nella riunione di marzo la Banca del Giappone (BoJ) ha mantenuto invariata l’impostazione della propria politica monetaria (tasso negativo sulle riserve bancarie in eccesso, obiettivo di rendimento dei titoli di Stato pari allo zero e acquisti per ¥80000 miliardi all’anno), al fine di mantenere lo status dello yen quale valuta di funding e sfruttare il differenziale dei tassi di interesse con gli Stati Uniti per indebolire lo yen. In Europa, invece, le banche centrali sembrano dover fare i conti con un’elevata incertezza politica. La settimana scorsa la BCE ha temporeggiato, evitando di modificare la propria strategia di politica monetaria, seppur delineando una situazione congiunturale in miglioramento e un rischio deflazione prossimo allo zero. Questo ho indotto a sua volta la Banca Nazionale Svizzera a mantenere invariato e in territorio negativo il tasso sui deposito (-0.75%), al fine di evitare ulteriori apprezzamenti del franco svizzero nei confronti dell’euro. In un periodo di elevata incertezza politica, con rinnovati flussi verso il paese elvetico considerato quale porto sicuro dagli investitori, l’obiettivo dell’SNB è quello di evitare un eccessivo apprezzamento del cambio franco/euro. Questo obiettivo la costringe ad “importare” ancora una volta la politica monetaria della BCE, oltre che intervenire sul mercato dei cambi. Oltre Manica, la riunione della Banca di Inghilterra (BoE) pur lasciando invariato sia il tasso di riferimento a 25 punti base, sia il programma di acquisti ha comunque riservato una sorpresa: nel meeting di politica monetaria vi è stato un voto dissenziente a favore di un rialzo dei tassi. La BoE si tiene ancora una volta le mani libere in entrambe le direzioni: intervenire in modo restrittivo se la dinamica dei prezzi dovesse surriscaldarsi o in modo espansivo, qualora i dati economici interni dovessero deteriorarsi a seguito di maggiori ostacoli al processo di Brexit.

Continua a leggere gli articoli dell’archivio di Euroconference News, abbonati subito!
Grazie all'abbonamento
Hai accesso all'archivio completo con tutti gli articoli di Euroconference News
Hai la possibilità di effettuare il download in pdf di tutti gli articoli di Euroconference News
Accedi a Euroconference in Diretta il servizio di aggiornamento settimanale (in differita)
Ricevi ogni mattina la newsletter direttamente sulla tua casella di posta
9,99 + IVAal mese
Abbonamento mensile
con fatturazione mensile
8,99 + IVAal mese
Promozione primo anno
con fatturazione anticipata
Rinnovo automatico a prezzo di listino
Dottryna
Scarica il PDF di questo articolo
Scarica il Quotidiano in PDF