13 Gennaio 2018

La settimana finanziaria

di Mediobanca S.p.A.
Scarica in PDF

 

IL PUNTO DELLA SETTIMANA: aumentano le break-even inflation negli Stati Uniti

  • I mercati sono tornati a prezzare un’inflazione futura più elevata, legata all’effetto espansivo implicito nel maggior stimolo fiscale e un‘inflazione da domanda legata all’aumento del prezzo delle materie prime

 

A inizio gennaio la pubblicazione dei verbali della riunione di dicembre 2017 del FOMC ha riportato l’attenzione sull’futuro percorso dell’inflazione. Il FOMC, da un lato, ha ribadito l’ottimismo riguardo alla solidità del ciclo economico e lo stato di salute del mercato del lavoro statunitense, dall’altro ha espresso dubbi sullo scenario d’inflazione: la maggioranza del consiglio ritiene che i fattori di freno transitori stiano scomparendo, ma “alcuni” membri temono che l’inflazione possa mantenersi anche quest’anno lontana dal 2%, a causa di fattori strutturali. In settimana sono state rilasciate le stime dell’inflazione alla produzione e al consumo di dicembre. La stima dell’indice CPI di dicembre ha confermato una crescita stabile per le voci core, al netto di alimentari ed energia a 1,7% a/a e una modesta correzione da 2,2% a 2,1% a/a. Se l’inflazione stenta ancora a manifestarsi nelle statistiche ufficiali, i mercati sono tornati ora a prezzare un’inflazione futura più elevata, sulla scia dell’aumento marcato dei prezzi delle materie prime – tra cui prezzo del rame e del petrolio, con il Brent che ha toccato il nuovo massimo dal maggio 2015 sopra quota 68 dollari al barile – e iniziando a scontare l’effetto espansivo implicito nel maggior stimolo fiscale. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un aumento delle break-even inflation -che riflettono il premio di rendimento dei titoli governativi nominali sui corrispondenti Inflation Linked – nei principali paesi sviluppati. Negli Stati Uniti a partire del mese di dicembre le break-even inflation hanno subito un’accelerazione tornando ai valori raggiunti nel 2016 dopo l’elezione di Trump. Riteniamo che alla base del recente movimento delle break-even inflation negli Stati Uniti non vi sia solo l’aumento del prezzo del petrolio. In teoria la variazione del prezzo del greggio dovrebbe avere un effetto positivo esclusivamente sul segmento a breve termine della curva delle break-even inflation, e impattare solo marginalmente il segmento a lungo termine della stessa, causandone un appiattimento. Questo è avvenuto nell’Area Euro, dove le break-even inflation a breve termine sono salite più di quelle a lungo temine, mostrando che i mercati stanno seguendo quanto dichiarato dalla BCE, secondo cui l’inflazione core nell’Area Euro non segna ancora segnali convincenti di ripresa. Invece negli Stati Uniti è aumentato anche il segmento a lungo termine della curva delle break-even inflation. Questo ci lascia pensare che altri fattori, oltre al rialzo del prezzo del petrolio, abbiano contribuito a rafforzare il movimento al rialzo delle break-even inflation, quali l’approvazione della riforma fiscale negli Stati Uniti e una sorpresa positiva sui dati macroeconomici rilasciati nelle ultime settimane. In questo contesto, riteniamo che l’inflazione resterà moderata ma che aumenterà il rischio di una sua crescita repentina e di un re-pricing del rischio di inflazione. Suggeriamo, per tanto, l’utilizzo di strumenti finanziari che consentono la copertura del rischio di inflazione. Negli Stati Uniti il rischio di una fiammata inflattiva è più elevato rispetto al 2017 in quanto il mercato del lavoro si è ulteriormente mosso verso il pieno impiego e l’aumento dell’occupazione dovrebbe esercitare qualche pressione ciclica sui salari. Inoltre, dovrebbe esaurirsi la pressione al ribasso derivante da alcuni fattori non ciclici (in particolare nel settore delle comunicazioni e dei farmaceutici), che hanno pesato sull’inflazione US nel 2017.

 

Le aspettative di inflazione negli Stati Uniti sono tornate a crescere iniziando a scontare l’effetto espansivo implicito nel maggior stimolo fiscale

 

 

 

spinte dall’aumento dei prezzi dei metalli industriali

 

 

e dal recente rally del prezzo del petrolio

 

 

 

LA SETTIMANA TRASCORSA

Continua a leggere gli articoli dell’archivio di Euroconference News, abbonati subito!
Grazie all'abbonamento
Hai accesso all'archivio completo con tutti gli articoli di Euroconference News
Hai la possibilità di effettuare il download in pdf di tutti gli articoli di Euroconference News
Accedi a Euroconference in Diretta il servizio di aggiornamento settimanale (in differita)
Ricevi ogni mattina la newsletter direttamente sulla tua casella di posta
9,99 + IVAal mese
Abbonamento mensile
con fatturazione mensile
8,99 + IVAal mese
Promozione primo anno
con fatturazione anticipata
Rinnovo automatico a prezzo di listino
Dottryna
Scarica il PDF di questo articolo
Scarica il Quotidiano in PDF