La settimana finanziaria
di Mediobanca S.p.A.IL PUNTO DELLA SETTIMANA: la BCE guiderà i mercati in un graduale percorso di repricing della propria politica monetaria.
- La crescita dei prezzi dell’Area Euro nel mese di maggio è coerente con l’inizio del processo di normalizzazione della politica monetaria da parte della BCE
- E’ plausibile che la BCE inizi a discutere il programma di riduzione dello stimolo monetario nella riunione di politica monetaria della settimana prossima
L’analisi dei recenti dati sull’inflazione dell’Area Euro suggerisce che il livello dei prezzi è coerente con quanto richiesto dalla BCE, per dar corso alla normalizzazione della politica monetaria nei prossimi mesi, nonostante il divario tra inflazione headline e core resti ancora ampio. A maggio l’inflazione dell’Area Euro si è attestata a 1.9% a/a, raggiungendo il massimo da tredici mesi, sulla scia di un aumento considerevole della componente energetica (6,1% a/a), imputabile all’accelerazione del prezzo del petrolio in euro (11,5% a/a). La modesta tendenza al rialzo in atto nella componente dei servizi (+ 1,6% a/a), sostenuta dalla creazione di occupazione e dal miglioramento delle condizioni salariali (cfr. figura 2) ha riportato l’inflazione core sopra l’1% (1,10% a/a) e dovrebbe proseguire nei prossimi mesi. Invece, la componente dei beni industriali non energetici risente ancora negativamente dell’apprezzamento dell’euro (e del conseguente calo dell’inflazione importata) verificatosi negli ultimi mesi del 2017(cfr. figura 3). Nei prossimi mesi questo drag dovrebbe venir meno, dato l’indebolimento della valuta comune nei primi mesi del 2018. Continua a leggere gli articoli dell’archivio di Euroconference News, abbonati subito! Grazie all'abbonamento ![]() ![]() ![]() ![]() € 9,99 + IVAal mese Abbonamento mensile con fatturazione mensile € 8,99 + IVAal mese Promozione primo anno con fatturazione anticipata Sei già abbonato?Accedi > Rinnovo automatico a prezzo di listino ![]() ![]() | ![]() |
LA SETTIMANA TRASCORSA
EUROPA: la congiuntura dell’Area Euro ha superato il picco nei mesi scorsi
La terza stima del PIL di T1 dell’Area Euro, di cui non erano ancora stata divulgato il dettaglio per componenti, ha confermato che il rallentamento della crescita è imputabile alla componente del commercio. Infatti, sorprendono al rialzo i consumi privati, che crescono dello 0,5% t/t, tre decimi sopra lo 0,2% t/t atteso e in accelerazione rispetto allo 0,2% t/t del trimestre precedente. Rallentano, invece, gli investimenti che crescono dello 0,5% t/t anziché dello 0,7% atteso, ma con un’ampia revisione al rialzo dell’ultimo trimestre del 2017, che aveva registrato un aumento del 1,3% t/t anziché del precedente stimato +0,9% t/t. Gli ultimi dati confermano che la congiuntura dell’Area Euro ha superato il picco nei mesi scorsi e che la crescita dovrebbe mantenersi comunque al disopra del potenziale nei prossimi mesi. Il PMI dei servizi nell’Area Euro è sceso a 53,8 nella lettura finale di maggio (valore preliminare: 53,9, dato precedente: 54,7) confermando il tasso di espansione al minimo degli ultimi 18 mesi. Per l’Italia (per cui non vengono diffusi gli indici preliminari) l’indice PMI dei servizi conferma il marginale rialzo atteso a 53,1 da 52,6 di aprile mentre il PMI composito resta stabile a 52,9. In Germania gli ordini industriali ad aprile sono scesi del 2,5%m/m dopo il già deludente -0,9% del mese precedente, anziché rimbalzare dello 0,8% come nelle attese. Il tasso tendenziale si porta così in territorio negativo, -0,1% a/a da 3,1% del mese precedente e contro il +3,6% a/a atteso. Il PMI dei servizi del Regno Unito è migliorato a 54,0 a maggio dal 52,8 di aprile, precedendo il consenso di 53,3 e rappresentando il massimo di tre mesi. La ripartizione ha visto un miglioramento dei volumi di vendita, ma la fiducia delle imprese è stata moderata per la terza volta in quattro mesi.
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USA: continuano i dati positivi sulla congiuntura statunitense
A maggio l’indice ISM non manifatturiero è arrivato a 58,6 (consenso: 57,7 e valore precedente: 56,8 di aprile), guidato dall’aumento delle attività commerciali, dai nuovi ordini e dell’occupazione. L’aumento è stato in linea con le indagini regionali di maggio che hanno registrato moderati rialzi e con l’indagine del settore non manifatturiero della Fed di Philadelphia che ha dato indicazioni analoghe. I prezzi pagati sono nuovamente aumentati, con solo il 5% degli intervistati che ha notato prezzi più bassi. Il commento è stato ampiamente positivo ma ha evidenziato alcune preoccupazioni sul commercio globale e sui prezzi delle materie prime. Contestualmente, il PMI di Markit Services ha toccato il 56,8 a maggio, sopra il 55,7 di aprile (raggiungendo il valore più alto da aprile 2015).
ASIA: delude la crescita salariale in Giappone, mentre il surplus commerciale della Cina si restringe con l’aumento delle importazioni
In Giappone i salari nominali medi sono aumentati dello 0,8% a/a in aprile (consenso: 1,4% a/a, valore precedente 2,0% a/a), guidato dal forte calo dei pagamenti speciali (prima diminuzione da luglio). I salari reali sono rimasti invece stazionari. In termini destagionalizzati, i salari nominali sono diminuiti dell’1,5% m/m, segnando un inizio morbido per T2. Ricordiamo inoltre che anche la spesa delle famiglie di aprile è stata debole, andando contro le previsioni di consenso alla ricerca di un rimbalzo del PIL di T2 sulla scia della domanda dei consumatori. Il PIL di T1 in Giappone non è stato rivisto ed è stato confermato a -0,6% t/t. In Cina, il surplus commerciale è stato di $ 24,9 miliardi (consenso di $ 31,9 miliardi, valore precedente $ 28,8 miliardi del mese precedente). La principale sorpresa è arrivata dalle importazioni, aumentate del 26,0% a/a (consenso 18,7% a/a), mentre le esportazioni sono cresciute del 12,6% a/a. Tra le principali regioni, le importazioni sono state accelerate dal Giappone, mentre le esportazioni verso Stati Uniti e Giappone sono aumentate.
LA PROSSIMA SETTIMANA: quali dati?
- Europa: attese per la riunione della BCE giovedì, in cui saranno pubblicate anche le nuove previsioni di inflazione e PIL.
- Stati Uniti: riunione del FOMC mercoledì. Relativamente ai dati macroeconomici, si attendono i numeri di inflazione (CPI) di maggio e produzione industriale di maggio, insieme al deficit pubblico mensile.
- Asia: Cina protagonista dell’agenda macro asiatica con produzione industriale e vendite al dettaglio di maggio. Produzione industriale disponibile anche in Giappone, insieme a indice del settore terziario e massa monetaria venerdì è atteso il meeting della BoJ.
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