4 Agosto 2018

La settimana finanziaria

di Mediobanca S.p.A.
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IL PUNTO DELLA SETTIMANA: diminuisce la sincronizzazione della crescita tra le due sponde dell’Atlantico

  • La ripresa accelera negli Stati Uniti e rallenta nell’Area Euro
  • Nell’Area euro il picco di questo ciclo è alle spalle e ma la crescita rimane solida al di sopra del potenziale

Nelle ultime settimane sono stati pubblicate le stime preliminare del PIL di T2 2018 per Stati Uniti e Area Euro: dai dati rilasciati risulta che la crescita globale prosegue solida sostenuta da politiche monetarie ancora accomodanti e trovando nuovo stimolo nella riforma fiscale statunitense. Diminuisce, però, la sincronizzazione tra le due aree: la crescita ha accelerato negli Stati Uniti, attestandosi a 4,1% t/t annualizzata e rallentato nell’Area Euro, dove si è fermata a 0.3% t/t, registrando così il tasso di crescita trimestrale più debole degli ultimi due anni. Negli Stati Uniti la crescita è stata guidata dalla domanda finale domestica. Mentre il rafforzamento sostenuto del mercato del lavoro e i conseguenti aumenti del reddito delle famiglie, alimentano la spesa dei consumatori, la riforma fiscale sostiene gli utili aziendali e dovrebbe sostenere i nuovi piani di investimenti e di espansione commerciale, creando un circolo virtuoso di crescita economica.  Guardando in maggior dettaglio le diverse componenti, i consumi sono cresciuti 4% t/t ann, con un contributo positivo proveniente sia dal comparto dei beni sia di quello dei servizi. Gli investimenti fissi non residenziali sono rimasti su un sentiero solido (+7,3% t/t ann.), particolarmente sostenuto per le strutture (+13,3% t/t ann, grazie in particolare al comparto estrattivo e al rialzo del prezzo del petrolio), mentre la dinamica dei macchinari ha rallentato (+3,9% t/t ann.). Per quanto riguarda gli investimenti residenziali, si registra un netto indebolimento, con una correzione di -1,1% t/t ann. La dinamica di questo comparto è stata debole da inizio anno per una combinazione di fattori che si rinforzano a vicenda: scarsità di offerta e conseguente ulteriore significativo rialzo dei prezzi, e aumento dei tassi sui mutui. Tuttavia, il continuo aumento solido del reddito da lavoro e la netta ripresa della formazione di nuove unità familiari indicano che per ora le condizioni finanziarie non dovrebbero essere sufficienti a determinare un calo persistente degli investimenti residenziali. Infine, la spesa pubblica è aumentata di 2,1% t/t ann, grazie soprattutto alla componente difesa e prelude a una seconda parte dell’anno solida. I contributi di scorte e il canale estero si sono circa annullati a vicenda. Le esportazioni nette hanno contribuito per 1,1pp alla crescita, grazie al boom di export di beni agricoli (in particolare soia), mirato ad anticipare l’introduzione dei nuovi dazi sulle importazioni cinesi dagli USA. Nei mesi estivi è probabile un rallentamento della crescita rispetto alla forte espansione di T2, ma le previsioni sono soggette a crescente incertezza proprio in relazione alla risposta delle imprese ai dazi, con possibili movimenti anomali di scorte ed esportazioni, come si è già visto nei dati primaverili.

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