15 Settembre 2018

La settimana finanziaria

di Mediobanca S.p.A.
Scarica in PDF

 

IL PUNTO DELLA SETTIMANA: calo generalizzato della fiducia delle imprese manifatturiere

  • La complessità delle catene di approvvigionamento delle imprese amplifica gli effetti avversi del protezionismo sull’economia mondiale.
  • Il rallentamento dei PMI manifatturieri degli ultimi mesi lascia prevedere un rallentamento dell’attività manifatturiera nei prossimi mesi 
L’innovazione tecnologica e finanziaria ha radicalmente ridisegnato il paradigma tradizionale della produzione industriale, rendendo il settore manifatturiero integrato a livello internazionale e il valore aggiunto nella produzione manifatturiera non più direttamente associabile ad un unico paese: sistemi produttivi localmente segmentati sono stati sostituiti da catene globali del valore, in cui le singole fasi della filiera di produzione sono parcellizzate e svolte da fornitori e reti di imprese sparse in diversi paesi, sulla base della convenienza economica, del grado di competenza e della specializzazione delle aziende coinvolte. Secondo quanto recentemente pubblicato dalla Bank of International Settlement, oggi il commercio globale di beni e servizi intermedi è quasi il doppio di quello del commercio di beni e servizi finali. La presenza di catene integrate di valore ha fatto aumentare la correlazione tra la dinamica del commercio internazionale sia con la produzione manifatturiera che con la fiducia delle imprese manifatturiere. Nella prima metà del 2018, la crescita del commercio internazionale si è sostanzialmente arrestata dal picco degli ultimi sette anni registrato nel 2017 (Fig. 1), mentre le importazioni mondiali di beni si sono contratte in T2, invertendo il processo di crescita registrato in T1, a fronte anche di un aumento delle politiche protezionistiche e delle tensioni commerciali tra US e Cina. Il calo delle esportazioni rispetto a inizio anno è stato particolarmente marcato in US e Cina. Gli ordini all’esportazione della Cina sono diminuiti per il quinto mese consecutivo, sebbene in misura leggermente inferiore a luglio, mentre gli ordini all’esportazione statunitensi sono rimasti sostanzialmente stagnanti dopo due mesi di calo marginale. Contestualmente, si è verificato un graduale rallentamento degli indici PMI manifatturieri da dicembre 2017 (Fig.2), guidato da un calo a un minimo di due anni dei nuovi ordini, che a sua volta riflette una stagnazione dei nuovi ordini all’esportazione (Fig.3). Le imprese, intervistate nei sondaggi, indicano i dazi e le guerre commerciali come fattori chiave responsabili del peggioramento della produzione, delle attese delle imprese e dei flussi delle esportazioni. Guardando alla scomposizione per paesi, gli indici PMI per singolo paese segnalano un rallentamento della crescita economica tra T2 e T3 in tutte le principali economie mondiali, con l’eccezione dell’India. Al riguardo, ci attendiamo che questo rallentamento si traduca in tassi di crescita deboli della produzione manifatturiera globale nella seconda parte dell’anno. Misure alternative dello stato del commercio mondiale sono più incoraggianti per i prossimi mesi e indicano che ci dovrebbe esserci una ripresa nella seconda parte dell’anno, a condizione che la “guerra commerciale” globale non si intensifichi drasticamente (Fig.4). L’indice Baltic Dry, un buon indicatore della domanda di spedizione, che tiene traccia dei costi di spedizione per mare di merci sfuse, mostra che una ripresa in atto nell’ultimo mese. Questo potrebbe lasciar prevedere un futuro miglioramento qualora le tensioni protezionistiche non dovessero intensificarsi.

Gli ordini manifatturieri all’esportazione rallentano ostacolati dal rallentamento del commercio internazionale

Fonte: Markit 

SETTIMANA TRASCORSA

EUROPA: rallentamento della produzione industriale italiana

La variazione tendenziale della produzione industriale italiana è scesa in territorio negativo a -1,3% a/a (valore precedente + 1,4% a/a) per la prima volta dopo due anni di espansione. Anche la dinamica mensile è stata negativa e di dimensioni inattese (-1.8% m/m). Il calo è stato diffuso, con i beni strumentali in primo piano (-2,2% dopo il + 1,2% m/m precedente). Anche la produzione di beni durevoli è scesa marcatamente (-4,8% m/m). La produzione manifatturiera è diminuita in linea con l’indice generale (-1,7% m/m). La media a tre mesi indica un rallentamento nell’attività industriale domestica dai picchi del 2017, in linea con le indicazioni provenienti dai recenti indici PMI e con rischi al ribasso sullo scenario di crescita economica. In calo più del previsto anche la produzione industriale dell’Intera Area Euro (-0.8% m/m) del mese di luglio, sulla scia dei dati deludenti in quasi tutte le principali economie, ad eccezione della Francia. In Germania segnali positivi sono arrivati dall’indice ZEW tedesco sulla fiducia degli investitori relativo al mese di settembre, che ha mostrato un ampio miglioramento: la componente delle aspettative si è attestata a -10,6 (consenso -13,0, valore precedente -13,7), mentre la componente delle condizioni attuali si è attestato a 76.0 rispetto a 72.0 e 72.0 precedenti. Anche l’indice ZEW relativa all’Area Euro è salita fino a -7.2 rispetto a prima 11.1. Nel complesso, i risultati sono coerenti con un contesto di crescita anche nei prossimi mesi, seppur in moderato rallentamento. Il report sul mercato del lavoro in UK ha mostrato segni di un inasprimento del mercato del lavoro con un tasso di disoccupazione medio nei mesi di maggio, giugno e luglio stabile al 4,0% e una crescita dei salari in aumento. Infatti i salari medi esclusi i bonus si sono attestati a 2,9% (consenso 2,8%, valore precedente 2,7%), ma la crescita dei salari reali rimane solo marginalmente positiva a 0,5%. Includendo i premi, la crescita dei salari è del 2,6% (consenso: 2,4% valore precedente 2,4%).

USA: Il CPI rallenta a seguito della debolezza dei servizi sanitari e dell’abbigliamento

Negli USA in agosto l’indice PPI dei prezzi alla produzione ha registrato una variazione negativa per la prima volta dopo 18 mesi, attestandosi a -0.1%m/m (consenso +0,2% m/m, mese precedente 0.0%). La medesima contrazione si è verificata per l’indice al netto dell’energia e degli alimentari. Il calo è imputabile alla frenata dei prezzi dei servizi, mentre i prezzi dei beni sono rimasti invariati. Anche l’inflazione al consumo è stata più debole delle attese, attestandosi a 0,2% m/m (consenso 0.3%, valore precedente 0.3%) e su base annua a 2,7% a/a (valore precedente 2,9% a/a). La componente core CPI è salita marginalmente a 0,1% m/m (consenso: 0,2% m/m, valore precedente 0,2% di luglio), portando la variazione annua a 2,2% (da 2,4% a/a del mese precedente). L’energia aumenta di 1,9% m/m e gli alimentari di 0,1% m/m. I beni core sono in calo di -0,3% m/m, spinti verso il basso dall’abbigliamento (-1,6% m/m), dai medicinali, che più che controbilanciano l’aumento dei prezzi delle auto usate e la stabilità di quelli delle auto nuove. I dati non modificano la probabilità di un rialzo del costo del denaro nela prossima riunione del FOMC di settembre, ma danno sostegno alla visione di Powell secondo cui è opportuno non “agire in anticipo” in una fase di incertezza sulle caratteristiche strutturali dell’economia. L’indice di ottimismo per le piccole imprese del NFIB è salito a 108,8 in agosto da 107,9 di luglio, al di sopra del valore massimo registrato a luglio 1983 pari a 108,0. A sostenere l’ottimismo delle imprese sono le voci relative ai piani di creazione di nuovi posti di lavoro e le aperture di lavoro non soddisfatte impostano entrambi i nuovi record. In particolare le imprese citano il cambiamento del panorama fiscale e normativo come il fattore di innesco per questa nuova ondata di ottimismo delle piccole imprese.

Continua a leggere gli articoli dell’archivio di Euroconference News, abbonati subito!
Grazie all'abbonamento
Hai accesso all'archivio completo con tutti gli articoli di Euroconference News
Hai la possibilità di effettuare il download in pdf di tutti gli articoli di Euroconference News
Accedi a Euroconference in Diretta il servizio di aggiornamento settimanale (in differita)
Ricevi ogni mattina la newsletter direttamente sulla tua casella di posta
Rinnovo automatico a prezzo di listino
FISCOPRATICO
Scarica il PDF di questo articolo
Scarica il Quotidiano in PDF