L’amministratore non è responsabile per le inopportune scelte economiche
di Gioacchino De PasqualeLa Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25056 depositata ieri, 9 novembre, ha affermato il principio in base al quale per l’amministratore di una società non costituisce fonte di responsabilità contrattuale nei confronti della società amministrata l’aver compiuto scelte economiche inopportune, nel caso di specie un’abnorme apertura di credito verso un cliente poi fallito, se nella valutazione di tali comportamenti è stata utilizzata la diligenza necessaria consistente nel reperimento di informazioni normalmente richieste per una simile decisione. In tal caso, non può parlarsi di inopportuna condotta, ma di errate scelte imprenditoriali.
Nel caso di specie, l’amministratore di una società aveva continuato a concedere credito ad un cliente (farmacia) già in grave ritardo con i pagamenti, confidando nella riscossione di tali crediti all’atto dell’effettuazione dei rimborsi da parte dell’ASL al creditore (che il creditore vantava da lungo tempo) e nella fideiussione prestata dalla moglie del creditore.





