14 Dicembre 2015

L’attività istituzionale e la quota associativa nelle ASD

di Guido Martinelli
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Come è noto, ai fini tributari, la circostanza che le associazioni sportive dilettantistiche, ex lege, non possano avere scopo di lucro, anche indiretto, è irrilevante. Ciò che conta, invece, è lo svolgimento, o meno, di attività c.d. commerciali.

Caratteristica, quindi, di detti enti è la distinzione dell’amministrazione in due grandi aree: l’una, definita per comodità “istituzionale” o “non commerciale”, dove confluiranno le attività economiche che non risulteranno essere rispettivamente, componenti positivi o negativi del reddito d’impresa e, l’altra, commerciale, dove tutto viene attratto nell’area imponibile (principio della c.d. “contabilità separata”). La distinzione, ovviamente, andrà fatta sia per i ricavi che per i costi. In caso di costi promiscui saranno deducibili dal reddito di impresa la parte del loro importo che corrisponde al rapporto tra l’ammontare dei ricavi e altri proventi che concorrono a formare il reddito di impresa e l’ammontare complessivo di tutti i ricavi e i proventi. 

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