Le collaborazioni sportive nel prisma della Legge di Bilancio 2018
di Carlo ZoliFederico MartelloniArticolo tratto da “Associazioni e Sport di giugno 2018”
Il contributo mette a fuoco, in una prospettiva giuslavoristica, gli effetti della Legge di Bilancio 2018 sulle “collaborazioni sportive”, dopo le modifiche apportate all’ordinamento sportivo e al diritto del lavoro da parte della L. 205/2017. Tale normativa ha precisato che le collaborazioni sportive “costituiscono oggetto di contratti di collaborazione coordinata e continuativa”, il che, se per un verso non esclude la subordinazione in presenza dei suoi tratti identificativi (a partire dalla sottoposizione del lavoratore al potere di direzione e controllo sullo svolgimento dell’attività lavorativa), dall’altra non comporta l’applicazione della disciplina dei subordinati in base alla norma del Jobs Act (articolo 2, D.Lgs. 81/2015) che estende detta disciplina alle collaborazioni organizzate dal committente, poiché il comma 2, articolo 2 esclude espressamente proprio le collaborazioni rese a favore di società sportive dilettantistiche, in ragione del particolare valore sociale dello sport non professionistico. Dalla anzidetta qualificazione consegue, sul piano sostanziale, che i collaboratori sportivi siano soggetti alle sole norme a tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale, e debbano essere iscritti, ai fini dell’assicurazione per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (Ivs), al fondo pensione lavoratori dello spettacolo presso l’Inps (con contribuzione ridotta della metà, nei primi 5 anni dall’entrata in vigore della legge e innalzamento a 10.000 euro del limite dei compensi esentasse previsto dal Tuir). Continua a leggere…




con fatturazione mensile
con fatturazione anticipata

