- allo Stato, con la possibilità di indicare un codice numerico che corrisponde ad uno scopo preciso (fame nel mondo, calamità, edilizia scolastica, assistenza ai rifugiati, beni culturali e recupero da tossicodipendenze e altre dipendenze patologiche);
- alla Chiesta cattolica;
- all’Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno;
- all’Assemblea di Dio in Italia;
- alla Chiesa evangelica valdese;
- alla Chiesa evangelica luterana in Italia;
- all’Unione delle Comunità ebraiche italiane;
- alla Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa meridionale;
- alla Chiesa apostolica in Italia;
- all’Unione cristiana evangelica battista d’Italia;
- all’Unione buddhista italiana;
- all’Unione induista italiana;
- all’Istituto buddista italiano Soka Gakkai (IBISG);
- all’Associazione “Chiesa d’Inghilterra” in Italia.
In mancanza di scelta da parte del contribuente, l’8 per mille dell’Irpef è comunque attribuito; in particolare, la quota spettante a ciascuno è stabilita in proporzione al totale delle scelte espresse.
Fanno eccezione le quote non attribuite, e che proporzionalmente spetterebbero alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa apostolica in Italia, le quali sono devolute alla gestione statale.
La quota del 5 per mille del gettito Irpef può essere destinata:
- al sostegno degli enti del terzo settore iscritti nel Runts, comprese le cooperative sociali ed escluse le imprese sociali costituite in forma di società, nonché sostegno delle Onlus iscritte all’anagrafe;
- al finanziamento della ricerca scientifica e della università;
- al finanziamento della ricerca sanitaria;
- al finanziamento delle attività di tutela e promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici;
- al sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza;
- al sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche, che svolgono una rilevante attività di interesse sociale;
- al sostegno degli enti gestori delle aree protette.
Oltre alla firma, il contribuente può indicare il codice fiscale del singolo soggetto cui intende destinare direttamente la quota del 5 per mille.
La quota, eventualmente non attribuita, torna nelle casse dello Stato.
Infine, la quota del 2 per mille del gettito Irpef può essere destinata ad un partito politico iscritto nella seconda sezione del Registro di cui all’articolo 4, D.L. 149/2013, e il cui elenco è trasmesso all’Agenzia delle entrate dalla “Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici”.
Anche per questa scelta la quota, eventualmente non attribuita, torna nelle casse dello Stato.
Si evidenzia, infine, che anche i contribuenti, che non devono presentare la dichiarazione dei redditi, possono scegliere di destinare l’8, il 5 e il 2 per mille dell’Irpef utilizzando l’apposita scheda allegata allo schema di Certificazione Unica 2024 o al modello Redditi PF 2024, in relazione al periodo d’imposta 2023.