29 Dicembre 2015

Le quote dei corsi sportivi: esenti o escluse da Iva? (I prima)

di Guido Martinelli
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La disciplina, ai fini della imposta sul valore aggiunto, dei corrispettivi riscossi da associazioni o società sportive dilettantistiche per prestazioni di servizi (leggasi, ad esempio, i ricavi dei corsi e gli ingressi negli impianti) ha trovato, nel nostro sistema tributario, collocazione all’art. 4 del d.p.r. 633/72 laddove si afferma il principio generale della loro assoggettabilità all’imposta salvo che lo statuto dell’ente preveda clausole espressamente riportate nella norma citata e le prestazioni siano rese in favore di soggetti che godano di uno status prestabilito (associati dell’ente organizzatore o tesserati per la stessa organizzazione nazionale di riferimento). In tal caso l’imposta non si applica in quanto si considerano “escluse” dallo svolgimento di attività commerciali.

Per capire l’inquadramento offerto dal legislatore domestico non possiamo evitare di esaminare le disposizioni comunitarie.

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