Le sostenibilità legate al cibo: il futuro visto dai giovani
di Paola Sartori – Foodwriter e bloggerLe sostenibilità legate al cibo sono temi importanti per i giovani Veneti che, rispetto a questo argomento, hanno una spiccata sensibilità che supera la media nazionale.
Una ricerca condotta da AstraRicerche per McDonald’s fotografa la visione del futuro dei giovani in materia di transizione ecologica nella filiera agroalimentare.
Il 43% degli intervistati parla prima di tutto di sostenibilità ambientale mentre il 36% è sensibile alla sostenibilità sociale ed il 31% alla sostenibilità economica. Con l’8% in più rispetto ai compagni maschi, le ragazze dimostrano di avere ancora una maggiore attenzione alle sostenibilità in ambito alimentare.
In questo panorama di giovani attenti al futuro, l’83% dei Veneti, e il 97% della Generazione Z veneta, pagherebbe un prezzo maggiore per un prodotto sostenibile anche a livello ambientale e sociale. A loro parere la sostenibilità del prodotto lo rende migliore anche da un punto di vista qualitativo.
Nasce quindi un rapporto sempre più stretto con i prodotti di eccellenza DOP e IGP che da sempre sono attenti alla sostenibilità ambientale e allo spreco alimentare.
Per i giovani veneti, sostenibilità e attenzione allo spreco alimentare sono i due aspetti chiave che la filiera agroalimentare di domani dovrà avere.
I giovani intervistati dai 15-25 anni dimostrano quanto sia cresciuta negli ultimi 5 anni l’importanza dell’alimentazione che ha acquisito valore anche per le emozioni che una buona pietanza può suscitare.
È sensibile a questo problema il 45% dei giovani italiani e questa percentuale diventa più alta di due punti per i giovani del Veneto.
L’interesse per il cibo porta i giovani a muoversi per visitare luoghi di produzione, fiere a tema, sia all’interno della propria regione che in altre regioni. Cambia, quindi, il pubblico del turismo enogastronomico che originariamente era stato pensato prevalentemente per un target più maturo.
La maggior parte dei giovani italiani intervistati
ritiene che Transizione ecologica significhi
valorizzazione del cibo e delle eccellenze locali.
I nostri giovani considerano le differenti tradizioni alimentari delle regioni uno dei massimi punti di forza del nostro Paese. Tale convinzione ha spinto un terzo dei Veneti intervistati a viaggiare attraverso la Penisola per conoscere e gustare cibi di altre zone.
Anche la definizione di cibo locale è interessante vedere come venga circoscritta in modo diverso dai giovani provenienti dalle diverse regioni. Per i Veneti, il cibo “locale” è decisamente più circoscritto rispetto alla media nazionale. Rientra in questo contesto di “cibo locale” anche il livello di fiducia nelle certificazioni alimentari come DOP e IGP, garanzie per il consumatore. L’81% della GenZ si sente tranquillo nell’acquistare prodotti IGP e vini DOC/DOCG.
Quasi la totalità degli intervistati nel Veneto dichiara di conoscere le eccellenze italiane, soprattutto quelle venete e quelle delle regioni limitrofe. I veneti superano la media nazionale di 8 punti percentuali per l’apprezzamento di Asiago DOP, mentre i più giovani superano nettamente la media nazionale per l’amore per il Montasio DOP.
Insomma, giovani e attenti buongustai crescono e non possiamo che essere fieri di questi nostri giovani!