Le vendite a distanza del vino nell’UE e i connessi profili Iva e accise
di Alberto Tealdi - Fondazione Centro Studi UNGDCECSilvio RivettiArticolo tratto dalla “Rivista per la consulenza in agricoltura n. 46/2020″
La fiscalità indiretta delle operazioni di vendita a distanza del vino, ai consumatori privati siti in Stati membri UE (ove, per vendita a distanza, s’intende la cessione dei beni con spedizione o trasporto da parte del fornitore o per suo conto), non si definisce soltanto in relazione alle regole tributarie generali (specificamente in punto Iva); ma anche alla luce di norme di eccezione, che entrano in gioco per effetto dell’imponibilità ad accisa del bene compravenduto.
Le accise esprimono una forma di imposizione di evidente specificità, atteso che essa esercita pressione direttamente sull’attività di produzione di beni determinati, assunti come particolarmente significativi (si pensi ai prodotti energetici, ai tabacchi, all’alcol): e proprio l’esigenza di presidiare l’imposizione di tali settori strategici, per le implicazioni non solo economiche ma anche d’impatto sociale che tale presidio comporta, giustificano la previsione di regime di eccezione per la circolazione intracomunitaria di beni soggetti ad accisa come il vino, rispetto alla circolazione dei beni ordinari. Continua a leggere…