Legge di stabilità 2016: tax credit cinema
di Giovanna GrecoLa legge di Stabilità 2016 introduce numerose modifiche riguardanti la disciplina del credito d’imposta per il cinema intervenendo sulla legge finanziaria 2008 (legge n. 244 del 2007). Sono diverse le misure dedicate al settore culturale dirette a potenziare il tax credit per i settori cinematografico e audiovisivo.
Tra le principali novità:
- si estende il credito d’imposta per gli investitori esterni al settore cinematografico e audiovisivo (finora previsto per gli apporti in denaro per la produzione di opere nazionali) anche agli apporti per la distribuzione delle stesse in Italia e all’estero. Inoltre, si dispone che la percentuale del 40% indicata è la misura massima del credito d’imposta e che con un decreto ministeriale attuativo è possibile differenziare le aliquote di agevolazione;
- si dispone che l’obbligo di spesa sul territorio italiano, previsto tra i requisiti per l’accesso al tax credit, è riferito solo alla produzione (non essendo effettivamente applicabile alla distribuzione all’estero);
- si prevede la modulabilità delle aliquote del tax credit per la produzione, infatti, si passa, dall’attuale 15%, al range 15-30% e si innalza da 3,5 mln di euro a 6 mln di euro il limite massimo del beneficio riconoscibile alla singola azienda;
- si prevede un’aliquota massima non superiore al 15% – e non più in misura pari al 15% -, quindi modulabile, per il tax credit per la distribuzione – e viene soppressa la differenziazione delle aliquote fra opere riconosciute di interesse culturale e altre opere audiovisive. Inoltre, l’aliquota del tax credit spettante alle imprese di esercizio cinematografico viene elevata dal 30% ad un massimo del 40% – anche in tal caso modulabile – delle spese sostenute;
- si estende l’ammissione al beneficio, che fino ad oggi era prevista solo per le spese per impianti e apparecchiature destinate alla proiezione digitale, anche alle spese per la ristrutturazione, l’adeguamento strutturale e tecnologico delle sale e dei relativi impianti e servizi accessori nonché la realizzazione di nuove sale o il ripristino di quelle inattive, secondo le specifiche e nei limiti di quanto previsto nel decreto attuativo, prestando particolare attenzione al fatto che la sala sia o meno storica , cioè, attiva prima del 1° gennaio 1980.
A seguito delle nuove disposizioni, a partire dal 1° gennaio 2016, si sopprime l’art. 6, commi da 2-bis a 2-sexies, D.L. n. 83/2012, che concede un credito d’imposta per il ripristino, il restauro e l’adeguamento strutturale e tecnologico delle sale cinematografiche esistenti almeno dal 1° gennaio 1980.
Dal punto di vista finanziario, i fondi per i tax credit sono aumentati di 25 milioni di euro, dai 115 milioni del 2015 ai 140 milioni del 2016.
Nuove risorse anche per il Fondo “Grandi Progetti Culturali”, la cui dotazione viene incrementata di 70 milioni per il 2017 e di 65 milioni a decorrere dal 2018, per le biblioteche, gli archivi, gli istituti culturali e il sistema museale, oltre che per gli interventi urgenti da attuare in caso di emergenze che possano pregiudicare la salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici.
Inoltre, al fine di favorire la creatività dei giovani autori, il 10% di tutti i compensi percepiti dalla riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi è destinata ad attività di produzione culturale nazionale e internazionale, sulla base di un atto di indirizzo annuale del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo.