29 Maggio 2015

Limiti della soggettività passiva IVA della stabile organizzazione

di Marco Peirolo
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La soggettività passiva d’imposta della stabile organizzazione incontra un doppio limite, di carattere sia “interno”, cioè riferito ai rapporti con la casa madre, sia “esterno”, per le operazioni poste in essere con i terzi.

In merito al trattamento IVA dei rapporti tra stabile organizzazione e casa madre, l’Amministrazione finanziaria, in un primo tempo, aveva precisato che la sede secondaria operante in Italia, ai sensi dell’art. 7, comma 3, del D.P.R. n. 633/1972, nella formulazione all’epoca vigente, assume, agli effetti dell’IVA, autonoma soggettività passiva d’imposta, ricorrendo i requisiti sia oggettivi che territoriali in presenza dei quali sorge l’imponibilità delle prestazioni in cui si estrinseca la sua attività.

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