L’Impatto crescente dell’Intelligenza Artificiale negli studi professionali
di Giangiacomo Buzzoni di MpO & PartnersQuando abbiamo affrontato questo argomento in un precedente articolo del 2018, l’intelligenza artificiale e la robotizzazione stavano appena iniziando a fare il loro ingresso nei più grandi studi legali e di commercialisti esteri; quasi nessuno conosceva Chat GPT.
Cinque anni dopo, la situazione è radicalmente cambiata, l’intelligenza artificiale (IA) è cresciuta in maniera esponenziale in termini di capacità e accessibilità. Non è più un prodotto esclusivo per professionisti tecnologici o grandi corporazioni: oggi chiunque può usufruire di potenti IA direttamente dal proprio smartphone per attività quotidiane, e per di più a costi irrisori se non addirittura gratuitamente. Anche per quanto riguarda le applicazioni professionali, soluzioni una volta appannaggio dei “giganti” stranieri stanno facendo il loro ingresso anche negli studi italiani di più grandi dimensioni. Le stesse software house collaborano con loro per sviluppare soluzioni scalabili e commercializzabili, alcuni studi hanno già IA “allenate” in funzione.
L’intelligenza artificiale è ormai una realtà che non può essere ignorata. Ignorarla significherebbe mettere a rischio la propria competitività in un mercato sempre più esigente.
Come spesso ripetuto, delegando i compiti ripetitivi e analitici si liberano tempo e risorse per concentrarsi su altri aspetti della professione, che richiedono un’alta competenza intellettuale e interpersonale. Questi “compiti ad alto valore aggiunto” includono, ad esempio, la consulenza strategica con i clienti, dove l’esperienza e il giudizio umano sono fondamentali per fornire soluzioni personalizzate. Allo stesso modo, la pianificazione strategica di business richiede una comprensione profonda del contesto di mercato, qualcosa che ancora non può essere completamente affidata a un algoritmo. Questi compiti sono generalmente più remunerativi e offrono un maggiore valore sia per il professionista sia per il cliente, contribuendo in modo significativo alla crescita e al successo dello studio professionale.
Ma cosa può fare una IA, in concreto, all’interno di uno studio legale o di commercialisti?
Innanzitutto, il termine “intelligenza artificiale” spesso viene utilizzato in modo generico, ma è importante capire a cosa ci si riferisca, in particolare distinguere tra Natural Language Processing (NLP) e Machine Learning (ML), due delle specializzazioni più rilevanti per gli studi professionali.
L’NLP (oggi ChatGPT è il più noto esempio) ha mostrato notevoli capacità nell’automazione di attività legate alla documentazione e nella generazione di contenuti testuali. È la forza trainante dietro chatbot avanzati, che possono gestire interazioni con i clienti, comprendere le richieste e fornire risposte in tempo reale, spesso indistinguibili da un operatore umano. Questo libera i professionisti da compiti routinari, consentendo loro di focalizzarsi su questioni più complesse e di maggiore valore aggiunto.
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