L’importanza della significatività nella revisione contabile
di Emanuel MonzeglioLa significatività è un concetto fondamentale ed estremamente importante nella revisione legale, strettamente correlato agli errori, sia quelli che emergono dalle procedure di revisione sia quelli che non vengono identificati, e al “peso” che possono avere questi errori sul bilancio e sulle scelte dei suoi utilizzatori.
A tal proposito, l’importanza di questo concetto si evince, altresì, dal principio di revisione internazionale Isa Italia n. 200 “Obiettivi generali del revisore indipendente e svolgimento della revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali”.
Infatti, l’obiettivo del revisore è proprio quello di acquisire una ragionevole certezza che il bilancio nel suo complesso non contenga errori significativi – siano essi dovuti a frodi a comportamenti o eventi non intenzionali – e che consenta quindi di poter esprimere un giudizio se il bilancio sia redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al quadro normativo sull’informazione finanziaria applicabile.
Il secondo paragrafo del principio di revisione Isa Italia n. 320 definisce come errori significativi quelli per i quali si può “ragionevolmente attendere che essi, considerati singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio”.
Il revisore, per poter ottenere la “ragionevole certezza” dovrà, quindi, acquisire elementi probativi sufficienti e appropriati per ridurre il rischio di revisione ad un livello accettabilmente basso.
È bene ricordare che il rischio di revisione può essere definito come quel rischio che il revisore esprima un giudizio inappropriato in presenza di un bilancio significativamente errato.
Il concetto di significatività dovrà essere applicato dal revisore sia nella fase di pianificazione e nello svolgimento della revisione contabile, sia nella valutazione dell’effetto degli eventuali errori riscontrati, nonché nella formazione del giudizio e nella relazione di revisione.
La determinazione della dimensione della significatività da parte del revisore deve tenere conto del suo giudizio professionale, delle dimensioni aziendali, del tipo di attività svolta e degli obiettivi che si vogliono raggiungere.
Dal punto di vista procedurale, la significatività viene determinata in sede di pianificazione dell’incarico. Tale soglia non è però un elemento statico e immutabile, ma acquisirà il suo valore definitivo nel corso del processo di revisione sulla base delle informazioni che otterrà il revisore nello svolgimento delle sue procedure.
Ne deriva che la significatività viene determinata a livello del bilancio nel suo complesso (significatività per il bilancio nel suo complesso o preliminare) e, in relazione ai singoli conti o classi di operazioni (significatività operativa). L’ulteriore valore che viene determinato è l’errore chiaramente trascurabile.
La prima soglia, ovvero la significatività per il bilancio nel suo complesso stabilita durante la fase di pianificazione, consiste in un “limite numerico” oltre al quale il revisore valuterà gli impatti sul giudizio di revisione degli errori riscontrati.
Quanto alle modalità di calcolo, nulla prevede il principio di revisione Isa Italia n. 320.
Quest’ultimo, si limita solamente a sottolineare che come punto di partenza, nella determinazione della significatività per il bilancio nel suo complesso, “viene spesso applicata una percentuale ad un valore di riferimento prescelto”.
Nella prassi si è soliti considerare i parametri, con le relative percentuali, suggeriti dall’Isa Guide dell’Ifac, ovvero:
Valori di riferimento | % minima | % massima |
Risultato operativo | 3% | 7% |
Ricavi o costi | 1% | 3% |
Totale attivo | 1% | 3% |
Patrimonio netto | 3% | 5% |
La scelta del valore di riferimento è basata sulla grandezza che meglio rappresenta la dimensione aziendale, applicando una percentuale, più alta o più bassa, in relazione al grado di utilizzatori del bilancio.
La significatività operativa, invece, è determinata dal revisore legale per cercare di ridurre ad un livello relativamente basso la probabilità che l’insieme degli errori non corretti e non individuati superino il livello di significatività per il bilancio nel suo complesso.
La prassi professionale determina la significatività operativa all’interno di un intervallo tra il 60% e l’85% della significatività preliminare, tenendo sempre presente l’utilizzo del “giudizio professionale”.
Anche in questo caso, la scelta della percentuale di riferimento da applicare dipenderà dalla comprensione dell’impresa, dagli esiti derivanti dallo svolgimento delle procedure di valutazione del rischio, dalla natura e dall’ammontare degli errori identificati negli incarichi precedenti e dalle aspettative di possibili errori nel periodo amministrativo in esame.
È importante sottolineare come il revisore non debba in nessun modo comunicare alla direzione della società il valore assegnato alla significatività, onde evitare di indurre gli amministratori a comportamenti non corretti.
Tutto ciò appurato, si evince come il revisore debba dedicare molta attenzione e maggior tempo alla determinazione della soglia di significatività, essendo un pilastro fondamentale su cui si basa l’intero svolgimento della revisione legale al fine della riduzione del rischio di revisione.