21 Ottobre 2014

L’invasione dei phablet

di TeamSystem
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Con lo sbarco anche in Italia del maxy telefono targato
Apple, ovvero del nuovo
iPhone 6 Plus, il successo dei telefoni giganti è ormai un dato di fatto. I
phablet sono smartphone che hanno uno
schermo dalle dimensioni comprese
fra i cinque e i sette pollici, quindi una via di mezzo fra un modello “tradizionale” e un
tablet. Per molti sono
scomodi perché troppo ingombranti, ma chi inizia a usarli poi non riesce più a tornare indietro e gran parte del loro successo è dovuto proprio a questo.
Pagine web sempre più ricche di contenuti, necessità di lavorare in
mobilità e uso di
video in alta definizione sono fra i motivi che ormai hanno spinto le principali case costruttrici di telefoni a produrre la propria versione di
smartphone extra large. Secondo i dati raccolti da
Idc, colosso mondiale della consulenza Hi-Tech,
entro la fine del
2014 ne saranno venduti circa
175 milioni, con un
aumento del 209% rispetto al 2013.
Phablet e mobile worker
I phablet sono lo strumento preferito dai cosiddetti
mobile worker. “I mobile worker italiani, ovvero le persone che spendono
più del 30% del loro tempo lavorativo in luoghi diversi rispetto alla sede assegnata, sono circa
6 milioni (su un totale di circa
21 milioni di lavoratori italiani) e cresceranno con
incrementi annui intorno
al 7%  entro il
2017”. Lo racconta
Daniela Rao di
Idc in un’intervista a solotablet.it.
La
diffusione di phablet e dispositivi mobile usati sempre più per lavorare incide anche sulla
spesa delle aziende che sentono sempre di più l’esigenza di dotare i propri mobile worker di strumenti e servizi ICT idonei a supportare il
lavoro in mobilità. È quindi chiaro che questo genere di spesa crescerà di più nelle medie e grandi imprese, dove app realizzate ad hoc e dispositivi mobile godranno di una diffusione sempre più ampia.
 
Un’invasione annunciata
Il passaggio da smartphone a phablet è quindi un percorso che ha tutti i presupposti di un successo annunciato, ma chi ne farà le spese? Visti i prezzi sempre più aggressivi, le principali vittime di questi device saranno senza dubbio i tablet mini. Perché acquistare un tablet quando con una spesa simile si può anche telefonare? Alcuni analisti hanno previsto una crescita delle
vendite di phablet che
entro il 2016 potrebbe addirittura essere
equivalente a quella di PC e tablet messi insieme. Entro il
2018, i phablet potrebbero rappresentare addirittura
il 50% di tutto il mercato smartphone. Insomma abituiamoci a portare in tasca dei telefoni giganti, tanto poi fioccheranno periferiche intelligenti per utilizzarli senza doverli neanche tenere in mano. Ma questa è un’altra storia.
 
I modelli in commercio
Visto che i numeri ci sono, il mercato dei phablet produce anche nuovi modelli e la concorrenza spietata dei vari produttori contribuisce a far calare i prezzi (cosa che vale per tutti tranne per Apple). Fra i principali rivali dell’iPhone 6 Plus vale la pena citare alcuni modelli con sistema operativo Android. Possono rappresentare una valida alternativa, ma con una spesa più contenuta.
 
È forse il principale rivale dei nuovi iPhone 6 Plus, ma probabilmente si potrebbe dire il contrario visto che la famiglia dei Galaxy Note ha fatto da apripista al mercato dei phablet. Questo modello ha uno schermo di 5,7 pollici con una risoluzione superiore allo standard Full HD.
Costa 799 euro.
 
Con uno schermo da 5,5 pollici ad altissima risoluzione, questo smartphone ha un design elegantissimo. È il successore del modello G2 che lo scorso anno era stato eletto miglior smarphone 2013, pesa solo 153 grammi e
costa 499 euro.
 
Ha una scocca in alluminio e un design molto interessante. Ha uno spessore di 7,6 millimetri e uno schermo da 5,5 pollici. Per quanto riguarda i componenti e le prestazioni, non è possibile posizionarlo ai vertici di una ipotetica classifica, ma
costa 299 euro, un motivo che batte qualunque concorrenza.