L’IVA sulla fornitura di stand fieristici con relativo allestimento
di Marco PeiroloLa territorialità della fornitura di stand fieristici con relativo allestimento è stata esaminata dalla Corte di giustizia nella causa C-530/09 del 27 ottobre 2011 (Inter-Mark Group), per la quale è possibile qualificare l’operazione in esame come:
- prestazione pubblicitaria, quando lo stand è utilizzato per la trasmissione di un messaggio destinato ad informare il pubblico sull’esistenza o sulle qualità di determinati beni/servizi al fine di accrescerne le vendite, oppure quando costituisce una parte indissociabile di una campagna pubblicitaria e concorre alla trasmissione di un messaggio pubblicitario;
- prestazione accessoria all’attività svolta dall’organizzatore della fiera, quando consiste nella progettazione e nella messa a disposizione temporanea di uno stand per una fiera o un’esposizione, ovvero quando lo stand corrisponde ad un modello per il quale l’organizzatore ha stabilito la forma, la dimensione, la composizione materiale o l’aspetto visivo; lo stand può essere utilizzato anche per più eventi, purché nello stesso Paese membro;
- prestazione di locazione di un bene mobile materiale, quando lo stand è utilizzato per più eventi in più Stati membri diversi.
I giudici comunitari hanno, invece, escluso la possibilità di qualificare la fornitura di stand con relativo allestimento alla stregua di una prestazione relativa ad un bene immobile, soggetta a IVA nel luogo di ubicazione dell’immobile. Si afferma, infatti, che “la prestazione di servizi contemplata non presenta alcun nesso diretto con un bene immobile, non essendo sufficiente in proposito la sola circostanza che uno stand fieristico o espositivo debba essere puntualmente e temporaneamente installato su un bene immobile, o all’interno del medesimo” (in senso contrario, si era espressa l’Amministrazione finanziaria nella R.M. 17 agosto 1996, n. 192/E e nella R.M. 21 aprile 1997, n. 70/E)




con fatturazione mensile
con fatturazione anticipata

