26 Marzo 2020

Lo Stato agevola le aggregazioni imprenditoriali, non quelle professionali

di Alessandro Siess di MpO & Partners
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Tutti: politica, ordini professionali, associazioni di categoria e giornalisti del settore ci dicono che i professionisti italiani, al fine di sconfiggere la crisi che da tempo li riguarda, dovrebbero aggregarsi fra loro per realizzare strutture organizzative che trascendano il superato modello di studio mono-professionale e siano in grado di affrontare in modo competitivo la vasta ed articolata domanda del mercato.

Bene, lo diciamo anche noi, ma il problema è che non basta dirlo. Il professionista italiano, animale storicamente solitario, non possiede la cultura dell’aggregazione e, inoltre, non trova nel sistema gli strumenti che lo incentivino a farlo. Pertanto, al fine di evitare che parlare di aggregazioni si risolva in un puro esercizio teorico, il processo di aggregazione professionale va agevolato ed insegnato. In questa sede ci concentreremo sulla necessità di agevolare i percorsi aggregativi, nel prossimo ci occuperemo della necessità di insegnare ai professionisti ad aggregarsi.

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