Lo Studiometro misura la leadership
di Michele D’AgnoloProseguiamo la serie di articoli dedicata allo stato di salute dello Studio Professionale sotto il profilo organizzativo e manageriale occupandoci oggi del tema della leadership del professionista.
Se gestire una posizione di responsabilità all’interno dello studio professionale, in quanto titolari dello studio stesso o siete capi area, sarete in ogni caso responsabili di una squadra che, sotto la vostra guida, dovrà garantire determinati livelli di performance. E quindi dovrete esercitare nei confronti del gruppo la vostra leadership.
Esercitare la propria leadership va oltre la mera gestione di un gruppo di persone. Significa orientarne i comportamenti per il raggiungimento di uno scopo, significa motivarle, garantire in qualunque momento la propria disponibilità nel supportarle a risolvere i problemi, contenere i conflitti e le tensioni, aiutandole anche a utilizzare al meglio il proprio tempo e le proprie risorse. Essere un leader significa mettersi a servizio della propria squadra e non esercitare funzioni dittatoriali. Un capo dirige i suoi collaboratori, un leader li ispira: la differenza di risultato in termini di risposta da parte del vostro staff può essere molto significativa. Considerando che molti professionisti non riescono ad essere nemmeno dei capi, e quando dovrebbero gestire lo studio sembrano ospiti in casa loro, figuriamoci quanta leadership riusciranno a convogliare.
E voi, che tipo di capo siete? Carismatico, autorevole, che rende partecipe gli altri, che ascolta, condivide e genera soluzioni e infonde motivazione? O siete autoritari, impositivi, non tenete conto delle opinioni altrui e agite imponendo le vostre direttive e le vostre convinzioni che nessuno deve osare mettere in discussione? La vostra squadra vi dà retta? Crede in voi e si sente parte integrante del progetto di crescita e sviluppo dello studio? O tendete a far sentire lo staff che sovrintendete come mero strumento nelle vostre mani per raggiunger obiettivi che avvertono lontani dai loro interessi?
Lo studiometro ha imparato ad essere molto sintetico in tema di leadership. Bastano tre domande semplici semplici per capire se è lo studio a condurre voi o viceversa.
Verifica delle capacità di leadership del Professionista
- I collaboratori riescono a contattare il titolare dello studio con facilità?
o Se si, esiste una procedura per prendere appuntamento con i titolari dello studio?
- Il titolare dello studio è sempre puntuale con i collaboratori e con i suoi impegni in genere?
- Comunicate efficientemente e riuscite ad implementate cambiamenti significativi all’interno dello studio?
Se avete risposto si a tutte e tre le domande trasudate carisma da tutti i pori. Siete davvero sprecati in uno studio professionale. Guardatevi in giro, troverete certamente un lavoro migliore.
Se avete risposto Si ad almeno due domande su tre, siete senz’altro sulla buona strada: siete sufficientemente auto organizzati, e vi mettete sufficientemente a disposizione dei vostri collaboratori, avete rispetto del loro tempo e delle loro necessità, vi adoperate per essere di supporto. Se esercitate la vostra funzione di leader da più di cinque anni siete in odore di santità.
Se avete risposto Si a meno di due delle domande, tenete presente che attualmente lo studio vi percepisce meno assertivo di un ologramma. Se restate a casa sarete apprezzati perché liberate una scrivania. Probabilmente siete un professionista molto capace sul piano tecnico operativo, ma dovete lavorare molto su voi stessi per poter ritagliarvi prima il tempo e poi le competenze per animare la vostra squadra di energia, entusiasmo, determinazione, motivazione e dedizione al lavoro.
3 Agosto 2016 a 11:16
Secondo me, almeno nel nostro ambito, la questione va posta in modo diverso: SI DEVE ANCHE SAPER DIRE DI NO. Nella nostra attività professionale non ci sono “opzioni disponibili da negoziare”. O si segue la legge o si è contro la legge. E questo nell’interesse primario del cliente e nostro, di professionisti.