4 Aprile 2014

L’utilità residua delle causali nei contratti a termine e i nuovi dubbi quantitativi

di Luca Vannoni
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La disciplina del contratto a termine ha visto superata, mediante il DL 34/2014, una delle più rilevanti problematiche che aveva caratterizzato tale contratto, e cioè l’interpretazione delle causali per l’apposizione del termine, le “ragioni tecniche, produttive, organizzative o sostitutive”. Ora, fino alla soglia massima dei 36 mesi, comprensiva di proroghe, non vi sarà più la necessità di dettagliare nella lettera di assunzione le motivazione specifiche e, secondo l’orientamento assolutamente maggioritario della giurisprudenza, temporanee che hanno portato alla conclusione del contratto a termine.

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