Modalità di finanziamento delle imprese e ruolo del professionista – ultima parte
di Luca Dal PratoCon questa puntata concludiamo una serie di interventi mirati a delineare le forme di finanziamento che il professionista potrebbe valutare, per realizzare business plan o migliorare le performance di bilancio dei propri clienti, attraverso l’utilizzo di linee di credito complesse come il finanziamento in pool, l’evergreen, lo stand-by, il project financing e i confidi.
Il finanziamento in pool (o prestito sindacato) è un’operazione che consente di coprire notevoli fabbisogni di liquidità nel breve e medio periodo tramite l’utilizzo di un gruppo di banche (pool) che, dividendo il rischio dell’operazione, concedono una linea di credito utilizzabile secondo modalità definite. I soggetti che intervengono in questa operazione sono tre: la società, una banca agente (o capofila) e le banche coordinate. La banca agente ha l’esclusiva gestione del finanziamento e, al termine dell’istruttoria di valutazione, stabilisce l’importo massimo finanziabile, erogato in base al fabbisogno dell’impresa e al livello di rischio che le singole banche sono disposte ad accettare (variabili che possono essere periodicamente riviste). Nel momento in cui il finanziamento viene accordato, tutte le banche accendono un conto specifico per l’erogazione del finanziamento su cui addebitano i singoli fidi. Il costo dell’operazione è dato dagli interessi passivi, dalle commissioni bancarie, dalle commissioni di mancato utilizzo sul credito e dalla commissione di impegno.
L’evergreen è un finanziamento utile per gestire fabbisogni fluttuanti, ad esempio stagionali o improvvisi, in cui un pool di banche mette a disposizione dell’impresa una linea di credito utilizzabile fino a revoca. Il beneficiario (borrower) può utilizzare più volte i fondi accordati dalle banche, per cifre anche parziali, senza la necessità di rimborsare i prelievi effettuati in precedenza prima di procedere ad ulteriori utilizzi, con l’onere tuttavia di comunicare per iscritto, e con un dato preavviso, la somma che intenda prelevare. La durata può essere indeterminata e le banche, per recedere, devono rispettare un congruo preavviso alle volte superiore all’anno. Le garanzie richieste sono solitamente personali.
Lo stand-by è un’operazione di finanziamento con cui un pool di banche – a seguito di apposita istruttoria – concedono una linea di credito con importi e scadenza predefiniti per periodi di breve-media durata (entro 5 anni). Il finanziamento in stand-by può contenere clausole che impegnano la società ad utilizzare il finanziamento solo per un periodo limitato dell’anno (i.e. 2-3 mesi) e divieti di superare un determinato utilizzo annuo. I prelievi possono avvenire con preavviso di utilizzo alla banca capofila nei tempi stabiliti (mediamente 10-15 giorni).
Il prestito sindacato bid-line (ovvero ad aste competitive) è un finanziamento a tempo indeterminato soggetto a revoca (anche in questo caso con preavviso di durata più breve per il beneficiario e più lunga per ciascuno dei mutuanti) e con facoltà (non obbligo) di utilizzo da parte del mutuatario, in cui un gruppo di banche partecipa ad un’asta competitiva al fine di aggiudicarsi una quota del prestito. Il finanziamento si compone di due linee di credito che coinvolgono due distinti gruppi di banche finanziatrici: una prima linea di credito viene erogata dalla banche partecipanti al pool attraverso un meccanismo di aste competitive sui tassi di interesse e, una seconda linea di credito (c.d. di riserva) è messa a disposizione dalle banche underwriters a tassi prefissati e fino a concorrenza di un minimo garantito. Con i finanziamenti bid-lines le imprese hanno a disposizione una linea di credito flessibile che consente di reperire il prestito, prima presso le banche che offrono fondi a tassi più competitivi, per passare, poi, a quelle che applicano tassi superiori.
Il project financing è una tecnica che favorisce il finanziamento di iniziative che producono reddito in ambito pubblico e privato. La concessione di questi finanziamenti avviene sulla base di progetti che presentano una redditività che consente di generare un volume di cash flow adeguato a rimborsare il credito. Se nei finanziamenti tradizionali il credito viene concesso sulla base della consistenza patrimoniale del beneficiario e delle garanzie reali che questi è in grado di fornire, nel project financing il finanziatore si basa prevalentemente sui flussi di reddito generati dall’unità stessa e, secondariamente, sul patrimonio aziendale.
Infine, i confidi sono soggetti di diritto privato, prevalentemente organizzati nella forma giuridica del consorzio o della società cooperativa, che consentono alle piccole e medie imprese associate di ridurre le squilibri informativi tra banca e impresa e di concedere garanzie che permettono agli istituti di credito di disporre di strumenti escutibili in caso di insolvenza. Le imprese che si associano ai Confidi aderiscono a convenzioni e accordi stipulati con le banche, ottenendo vantaggi in termini di quantità del finanziamento, tasso attivo, durata del finanziamento e commissioni accessorie.
Di seguito i link ai precedenti interventi:
- “Modalità di finanziamento delle imprese e ruolo del professionista” di giovedì 9 ottobre 2014.
- “Finanziamento alle imprese e ruolo del professionista” di sabato 25 ottobre 2014.
- “Finanziamento alle imprese e ruolo del professionista – terza parte” di venerdì 31 ottobre 2014.
- “Modalità di finanziamento delle imprese e ruolo del professionista – quarta parte” di venerdì 7 novembre 2014.