26 Gennaio 2017

Monitoraggio e voluntary: chi ha pagato le sanzioni guarda al rimborso

di Maurizio Tozzi – Comitato Scientifico Master Breve 365
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Il Fisco italiano non si smentisce e ad ogni occasione valida ribadisce il noto motto “chi tardi arriva meglio alloggia”, tradotto in termini pratici con l’altrettanto nota massima che a pagare (e a fare gli adempimenti) c’è sempre tempo, posto che è abitudine del bel paese introdurre norme di sanatoria di vario tipo. In questi giorni impazza ad esempio la rottamazione delle cartelle esattoriali, riferite ai ruoli in carico all’Agente della riscossione. Giusto per apprezzare l’ingiustizia di fondo della norma, si immagini la situazione di due soci che hanno subito la rettifica del reddito di partecipazione. Entrambi aderiscono agli accertamenti e iniziano a pagare la relativa rateazione. Il primo socio è ligio al dovere, paga sempre e dunque esaurisce il suo debito con il Fisco, corrispondendo tra l’altro la sanzione nella misura ridotta di 1/3. Il secondo socio, dopo la prima rata, ci ripensa e non paga oltre. Decade dalla rateazione e vede passare le rate residue all’Agente della riscossione, con una maggiorazione sanzionatoria del 45%. Ebbene oggi, mentre nei confronti del primo vale l’altro noto motto “chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato” (sembra che il legislatore fiscale voglia essere utile per tutti i proverbi conosciuti in Italia), il secondo socio si ritrova a rottamare senza pagare le sanzioni, non solo quelle maggiorate del 45%, ma anche quelle oggetto di adesione nella misura di 1/3, con buona pace della equità della sistema fiscale.

Gli esempi potrebbero essere numerosi, ma la “perla” aggiunta in materia di voluntary è davvero notevole. Chi scrive ritiene che anche la nuova voluntary sarà occasione di conferma per ribadire che è sempre meglio attendere che invece affrettarsi ad adempiere: non resterei meravigliato nello scoprire, ad esempio, che a breve diranno in via interpretativa o normativa che dalle imposte dovute per la nuova voluntary possono scomputarsi i crediti per quelle pagate all’estero.

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Voluntary disclosure bis: conferme e novità
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